San Martino vuole salvare la sua “Seggiolina”
La libreria è a rischio chiusura: oggi pomeriggio è partita una raccolta fondi on line per scongiurare il pericolo
TRENTO. Tra tanti beni comuni per cui un quartiere e una comunità possono mobilitarsi, può esserci anche un'attività commerciale: come una libreria. Come la Seggiolina Blu, nel quartiere di San Martino. Oggi è partita una raccolta fondi per scongiurare il rischio della sua chiusura.
I pensieri, quando si parla di patrimoni di tutti, vanno spesso - giustamente - all'ambiente, a monumenti e raramente ad attività commerciali dei singoli eppure, quando il tessuto economico sa diventare anche tessuto sociale, certe realtà soprattutto se piccole, di vicinato, assumono un valore che va al di là di quello di una semplice bottega.
Queste sono le ragioni che hanno portato un gruppo di residenti, non solo del quartiere e della città, San Martino a Trento, a mobilitarsi per promuovere una raccolta fondi unica: perché promossa dal basso. Non da chi vive del lavoro della libreria ma di chi grazie alla libreria, vive meglio. E non vuole perderla.
Casi, belli, di senso civico e di comunità a favore di una realtà, quella di Soledad Rivas che, complice una crisi che dopo la pandemia non ha visto inversioni di tendenza e le difficoltà comuni a tutto il settore culturale, in particolare quello dell'editoria, vede ora la chiusura come un rischio concreto.
Libreria, ma anche molto altro, la Seggiolina Blu grazie alla sua anima si é fatta realtà promotrice di innumerevoli attività dentro e fuori quel mondo incantato di scaffali e pagine, diventando un punto di riferimento per l'intera città con laboratori e letture nelle scuole, festival, piazze e giardini; sempre a favore dell'infanzia e della cittadinanza in generale, come conferma la felice esperienza dei Laboratori urbani, promossi dal Comune di Trento.
Ma la capacità della Seggiolina di essere motore di cultura potrebbe esaurirsi, così come quella di «pietra angolare nell'ecosistema sociale e nella aperta vivibilità per cui il quartiere di San Martino é apprezzato» spiegano i promotori della raccolta fondi presentando il piano di 100 giorni per raccogliere circa 25mila euro. E fra poche ore, da domani, condivideranno il loro impegno con tutti tramite una campagna sui social e per le strade, in modo che la causa possa essere abbracciata da tutti coloro che ritengono la Seggiolina Blu un presidio sociale e culturale al quale non sia possibile rinunciare. L'iniziativa in partenza vedrà susseguirsi nelle prossime settimane non solo una campagna comunicativa innovativa ma anche una serie di attività tutte a sostegno della raccolta e della libreria. Non solo parole programmi, dunque, ma una concretezza in grado di stimolare altrettanta concretezza e generosità. In ginocchio di fronte a spese sempre maggiori ed entrate in calo, in pochi anni tantissime attività hanno dovuto chiudere i battenti e stanno continuando a farlo. Quello del gruppo spontaneo vuole essere anche una dimostrazione concreta della possibilità di una comunità di opporsi alle fredde ma inesorabili leggi del mercato, di fronte a valori patrimonio di tutti.
Ora, coi presupposti e il lavoro portato avanti dal gruppo che ha lanciato "Saveggiolina", la speranza è che le risposte non si facciano attendere e la raccolta proceda con il vento in poppa. Per sostenerla sono tanti anche i professionisti che si sono prestati gratuitamente per curare una piccola ma significativa campagna per sensibilizzare e informare quanti più cittadini e realtà pubbliche e private a impegnarsi per mantenere in vita la libreria.
Se i capelli si rizzano di fronte a bilanci che piangono, dunque, l'inedita iniziativa dal basso vuole dimostrare che ci sono ancora mani che si sanno stringere tra loro per creare reti virtuose, come spiega una delle portavoci della campagna di raccolta fondi Giulia Cutello: «Dopo il Covid non abbiamo più potuto fingere, siamo strettamente interconnessi, abbiamo bisogno gli uni delle altre, di spazi in cui stare insieme, in cui attraverso la cultura si moltiplicano le relazione umane. È anche grazie a questi che le nostre città assumono "misura d'uomo", o meglio "di persona". La Seggiolina Blu è uno di quei luoghi simbolo della "città che vogliamo e in cui ci riconosciamo.Ora, tirati in ballo e chiamati a fare la loro parte per qualcosa di prezioso, tutti potranno allargare le schiere di coloro che hanno deciso di prendersi a cuore le sorti della Seggiolina: «Questo è un gruppo informale e spontaneo di persone che si sono attivate per rispondere collettivamente a quello che a prima vista appare solo come un problema individuale e che non lo è», spiega ancora Cutello.
L'ora di donare è scattata alle 13 di oggi, 15 luglio, con l'indirizzo della pagina dedicata sul portale di Produzioni dal Basso che sarà individuabile facilmente dall'home page o sarà comunque rilanciata attraverso i social della Seggiolina Blu attraverso cui i donatori saranno informati anche delle necessità che i fondi raccolti andranno a coprire. Quest'anno più che mai, nell'anno di Trento capitale del volontariato, un'iniziativa simile assume un valore ancora più profondo: spendersi per gli altri in tempo, energie e, quando serve, anche risorse - per preservare i patrimoni che non appartengono solo ai singoli ma fanno crescere un'intera comunità, non solo i più piccoli.