Lite sui confini, ottantenni si picchiano
Due anziani a processo per lesioni e ingiurie
L'età che avanza porta consiglio, stempera gli animi, raffredda i caratteri irruenti. Questo si dice. E forse sarà pur vero che a ogni primavera gli spigoli del carattere si smussano un po', perché ogni personalità, anche la più decisa, prima o poi finisce per venire a patti con la vita. Ma non sempre questo significa che passata l'età della pensione ci si trasforma tutti in agnellini. Ne sanno qualche cosa due anziani della Vallarsa, ora nei guai. Un incontro sui confini è degenerato in lite. E non solo a parole.
I due sembra infatti siano arrivati alle mani. Il risultato è scontato: entrambi sono finiti a processo, uno davanti al giudice di pace, l'altro in tribunale, perché le lesioni che avrebbe causato lui al rivale sarebbero più serie. Ora è presto per dire come finirà la vicenda, posto che nessuno dei due ha scelto il patteggiamento, quindi entrambi vorranno cercare di convincere il giudice di non aver fatto nulla. O quantomeno di non aver menato le mani per primo. Luglio sarà il mese della verità: in entrambi i procedimenti l'udienza fissata per quel periodo permetterà al giudice di sentire i testimoni e farsi un'idea di quel che è accaduto quel benedetto giorno tra i due nonnini.
La vicenda risale all'8 luglio 2014. I due anziani, uno classe '29, l'altro più giovane ma comunque in età da capelli bianchi (classe '37), avevano una questione in sospeso. È una storia relativa ai confini tra campi. Anzi, tra boschi. E in effetti erano la legna e il diritto di poter tagliare il legname, al centro della contesa.
I due, evidentemente poco d'accordo su chi avesse la possibilità di fare cosa, avevano deciso di cercare di trovare un'intesa. L'incontro era stato organizzato nel dettaglio. Quel giorno nel campo c'erano loro due, ognuno accompagnato dal proprio avvocato. E poi c'era il geometra, che evidentemente doveva mettere ordine tra le diverse interpretazioni circa i limiti delle particelle catastali. Insomma, pareva ci fossero le premesse, se non per arrivare a un accordo, quantomeno per capire chi avesse ragione e chi torto, ammesso che ragione e torto fossero distinti in modo chiaro.
Cosa sia accaduto, lo stabiliranno i due procedimenti penali. Certa è solo una cosa. Ad un certo punto gli animi si sono accesi. E i due sono finiti prima a litigare, poi a mettersi le mani addosso, sotto gli occhi impotenti dei due legali e del geometra, costretti a dividerli.
Entrambi sono usciti feriti dalla contesta. Il primo con dei graffi in faccia, il secondo in modo più serio: un pugno al volto avrebbe causato - anche per via di un intervento effettuato tempo prima - ferite guaribili in più di 20 giorni. Quindi roba da tribunale, non solo da giudice di pace. Le querele incrociate sono partite, naturalmente. E la procura, nel dubbio, li ha incriminati tutti e due. Il primo, accusato di aver graffiato il rivale e difeso dall'avvocato Andrea Azzolini, risponderà davanti al giudice di pace di lesioni e ingiurie. Perché nel parapiglia avrebbe urlato: «Ladro di legna, truffatore e approfittatore». I
l secondo, difeso dall'avvocato Wolfango Chiocchetti, è comparso davanti al giudice Corrado Pascucci qualche settimana fa. La prossima udienza in tribunale si terrà a luglio: in quell'occasione si sentiranno i testimoni. A partire dai due avvocati e dal geometra, chiamati a ricostruire quei momenti in cui due tranquilli anziani si sono scaldati al punto da alzare le mani l'uno contro l'altro.