Senza medico a Luserna «Colpa della Provincia»
Il sindaco di Luserna Nicolussi Paolaz si è lamentato per la cancellazione del medico di base nel paese cimbro. Sulla questione interviene la Cisl medici del Trentino, sindacato di maggioranza assoluta della medicina generale, che rileva come quanto accade sia conforme alla disciplina vigente.
«Frutto - sottolinea però il segretario Nicola Paoli - di una inopportuna modifica di giunta del 2007 che non avrebbe mai portato a questa situazione paradossale. Purtroppo l'amministrazione provinciale decise, dieci anni fa, che non vi era il diritto per i cittadini a scegliere un medico sotto casa ma entro un ambito molto vasto, comprendente innumerevoli comuni. In partica si decise che i cittadini di Luserna potevano anche scegliere medici ad Ala,Volano o Brentonico; o che il medico di Ala aprisse ambulatorio a Luserna.
L'Azienda sanitaria ha recapitato un mese fa a tutti i medici della Vallagarina, oltre cinquanta, richiesta di aprire ambulatorio secondario inefficace remunerativamente a Luserna. Di fatto si sono allargati a dismisura gli ambiti di lavoro per i medici, togliendo il legame con il territorio di conoscenza e lasciando spazio a situazioni come quella accaduta».
Il 6 settembre si è riunito, su richiesta aziendale, il Comitato aziendale per la medicina generale che ha potuto solo constatare l'impossibilità di far seguito alle richieste provenienti dall'Alpe Cimbra, date le leggi italiane e provinciali attuali, non prevedendosi deroghe, salvo andare contro le norme con tutti i rischi, i ricorsi e i controlli possibili.
La soluzione prospettata dal sindacato di maggioranza assoluta della medicina generale richiede «una modifica della precedente delibera di giunta (1108 del 30 maggio 2007), comprendente l'attuale descrizione degli ambiti di scelta medica che sia omogenea per tutto il Trentino e non certo frutto di accordi preelettorali. Questo in tempi celeri.
Per venire incontro alle aspettative dei cittadini è d'obbligo concordare le modifiche con il Comitato provinciale che si riunirà in assessorato il 21 settembre e sulle quali Cisl medici si esprime favorevolmente. Corre infine l'obbligo specificare che, proprio perché il medico di famiglia «è al servizio della nostra gente» pur essendo un libero professionista attualmente sottopagato, è corretto, in base all'accordo collettivo vigente dei medici di famiglia firmato da Rossi nel 2013, aprire per un'ora al giorno l'ambulatorio nella zona carente assegnataci dall'Azienda se gli iscritti al medico di Lavarone sono meno di 500.
Altrimenti, fino a mille il medico è obbligato a fare due ore al giorno in loco. Ciò non toglie che il nuovo medico inserito debba rapportarsi ai cittadini degli Altopiani Cimbri dalle 8 alle 20 di tutti i giorni feriali per tutte le altre necessità domiciliari, laddove chiamato per visite non differibili».