Baristi aggrediti a fine serata Picchiati da tre giovani
«Mai mi sarei aspettato che dei ragazzi arrivassero ad aggredire un signore di quasi cinquant’anni. La festa era finita e stavo solo cercando di farli ragionare, di tranquillizzarli allontanandoli dal locale...».
A parlare, dopo una notte passata in ospedale, il gestore del Millenium Caffé di Villa Lagarina Ciro Di Vito, 48 anni. Prima un pugno, che gli ha fatto perdere i sensi, poi dei calci. E in mezzo al parapiglia, nel tentativo di frapporsi tra i tre ragazzi e il gestore, si è ferito anche il genero, barista trentaduenne dell’apprezzato bar di via Salisburgo. Ora i due stanno bene, rassicurano. Ma lo spavento è stato grande.
Era da poco passata la mezzanotte, il locale cominciava a svuotarsi dopo un’affollata serata a suon di musica e aperitivi quando, in seguito ad alcune intemperanze di tre ragazzi di etnia albanese, il gestore li avrebbe presi da parte, accompagnandoli poi alla porta e chiedendo loro di andarsene. Questo avrebbe provocato il gesto di violenza del gruppetto che, senza pensarci su due volte, dopo le minacce verbali, è passato alle mani.
«I tre erano già noti alle forze dell’ordine e banditi da alcuni locali di Rovereto, ma finora - racconta il titolare - si erano comportati bene. Li avevo ripresi solo in un’occasione per delle battute poco carine verso delle clienti. Venerdì sera però hanno cominciato a creare problemi, ad assumere comportamenti arroganti e così, ormai a fine serata, li ho accompagnati verso l’uscita, chiedendo loro di tornare domani. Tra l’altro avevano ancora il conto da pagare, ma l’importante era che le acque si calmassero. Mai avrei pensato arrivassero alle mani». Sul posto sono sopraggiunte due ambulanze e i carabinieri di Rovereto, che hanno cominciato le indagini raccogliendo le testimonianze dei presenti e ricostruendo l’accaduto.
«Dispiace, e molto, anche perchè ci stavamo divertendo tutti. Alzare le mani per me è inconcepibile - aggiunge amareggiato - e faccio davvero fatica a capire questi giovani che sempre più spesso cercano il contatto fisico per futili motivi».