Ala, consegnati i diplomi di "cittadini attivi"
Ha una valenza puramente simbolica, ma significa davvero molto. È il “diploma di cittadinanza attiva” che il Comune di Ala ha consegnato, venerdì scorso (14 dicembre) ad una ottantina di persone che hanno prestato lavoro volontario nell'ambito dei progetti per i “beni comuni”. Italiani e stranieri, giovani e anziani, donne e uomini: sono queste le persone che a vario titolo ed in diversi modi hanno operato per migliorare Ala ed il suo territorio
I diplomi sono stati consegnati nella sede degli alpini, a parco Perlè, dalla giunta comunale. I progetti che nel 2018 sono rientrati nel “regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura dei beni comuni” sono stati due. Il primo ha riguardato Serravalle, dove un gruppo di donne ha preso in carico la manutenzione delle fioriere nel centro storico.
Il secondo, ideato dalla cooperativa Punto d'Approdo ed in particolare da Daniel Lobagueira, ha visto protagonisti persone di origine straniera (quelli seguiti dal Cinformi e altri ancora, non esclusivamente residenti ad Ala ma anche in altri Comuni della Vallagarina) assieme ad alcune associazioni del territorio; tutti assieme hanno gestito degli interventi di manutenzione e abbellimento in centro e a Santa Margherita, coordinati dal cantiere comunale. Hanno così verniciato panchine, pulito parchi e aree pubbliche, sistemato steccati e così via. A Santa Margherita hanno operato con il gruppo Pensionati e con i giovani del gruppo gestione campo sportivo. Questo gruppo ha svolto attività ogni due settimane, dall'inizio della primavera sino a novembre, lavorando ilsabato mattina. Molto attivo in questo percorso si è rivelato il gruppo di cittadini di origine nigeriana presente ad Ala, “Ala Community”, che ha così potuto intessere nuovi legami con gli “autoctoni”.
“Questi diplomi sono un riconoscimento simbolico – ha detto l'assessore Gianni Saiani, promotore dei “beni comuni” - con il quale la nostra amministrazione riconosce l'importanza di quanto è stato fatto. Per la prima volta, con questo regolamento, abbiamo visto lavorare assieme associazioni e persone diverse, giovani e anziani, italiani e stranieri”.
“Siamo il secondo Comune in Trentino ad aver adottato questo regolamento – ha detto ilsindaco Claudio Soini – e non lo abbiamo fatto per “far risparmiare soldi al Comune”, bensì per creare un nuovo senso di comunità. Questo senso si sta perdendo al giorno d'oggi, e va recuperato. Questi progetti ci aiutano a fare manutenzioni, ma anche a fare integrazione, tra giovani e meno giovani, tra chi qui è nato e chi viene da paesi lontani. Credo che questo esempio vada seguito, anche da chi ci governa, perché così si recuperano quei valori che rischiamo di perdere in questa società impazzita”. Soini ha anche ricordato il giovane giornalista Antonio Megalizzi, vittima dell'attentato di Strasburgo.
“E ora dobbiamo andare avanti, perché solo così potremo continuare ad andare avanti ed essere esempio per la comunità e le amministrazioni vicine”, è stato l'invito dellavicesindaca Antonella Tomasi.
Conclusa la cerimonia, è stata la volta di una cena comunitaria, preparata assieme da tutti i volontari.