Attacco dei lupi del Baldo: uccisi due asini a malga Campei (e il terzo scappa via a casa)
Del branco di lupi del Baldo si parlava da qualche tempo, ma che avesse iniziato a predare animali domestici o d’allevamento è una triste realtà per gli allevatori della zona. Circa un anno fa, c’era stato un attacco, ad un’alpaca che con altri era all’alpeggio a Tratto Spino, il pianoro del Baldo dove si arriva con la funivia da Malcesine, ma si sperava in un esemplare di passaggio. Gli avvistamenti dei mesi scorsi avevano confermato la presenza di una coppia: era solo questione di tempo perché i due selvatici facessero base sul Baldo e iniziassero ad andare a caccia. Per ora non c’è evidenza di riproduzione, ma è solo questione di tempo.
L’ultimo attacco ad un asino, su cui sta facendo accertamenti la Guardia Forestale, è di due notti fa a Malga Parol al confine tra Brentonico e Nago, ma già la settimana scorsa era rimasto colpito un allevatore di Festa di Brentonico, Silvano Bertolli, che a inizio estate aveva portato in quota a Malga Campei otto asini, mamme con cuccioli nati a gennaio. Di questi otto animali, ora ne sono restati cinque, perché due asinelli sono stati sbranati dal lupo, ed uno ha deciso autonomamente di trotterellare a casa, a Festa.
«È una cosa che non era mai successa - dice Silvano - eppure la bestia è riuscita a trovare la strada di casa, e questo dimostra, se ce ne fosse bisogno, che si tratta di animali molto intelligenti».
Tornando ai cuccioli sbranati, gli attacchi sono stati due: uno nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 agosto ed uno tra mercoledì 12 e giovedì 13 agosto. «Ho preso gli animali e li ho portati alla Malga Campei di sotto, ma al più presto me li riporto a casa», aggiunge l’allevatore.
«Quando martedì mattina mi ha chiamato il gestore della malga - racconta Bertolli - sono andato subito su e dell’asinello non restava quasi niente: solo le zampette davanti e un pezzo di collo. Subito abbiamo chiamato la Forestale. È stato confermato che si trattasse del lupo perché vicino alla carcassa c’erano le tracce biologiche dell’animale».
«Ho partecipato ad un incontro con i forestali - riprende l’allevatore - dove mi hanno proposto di usare le recinzioni, ma questa è una cosa che va concordata con il gestore della malga. È come se una mamma porta i bambini all’asilo: sono le maestre che devono prendersene cura. Quanto al lupo, per lui il recinto degli asini è diventato una specie di supermercato, sapevo che sarebbe tornato presto».
E così è stato. Giovedì mattina Bertolli è stato avvisato di un altro asinello predato, questa volta sopravvissuto all’attacco. Le lacerazioni erano però troppo profonde e così il veterinario l’ha abbattuto.
«Quello che mi rattrista - racconta l’allevatore - è che oltre al danno della perdita degli animali, ho dovuto farmi carico anche dello smaltimento dei corpi: nel secondo caso ho anche rischiato una multa perché la carcassa era avvelenata dai farmaci usati dal veterinario. La Provincia rimborsa il valore netto delle bestie, ma l’impossibilità di tenere gli animali in alpeggio è un grosso problema. Mi hanno detto gli esperti - conclude Bertolli - che il lupo preferisce gli asini e solo come seconda scelta mangia i vitelli. Vedremo cosa succede adesso, visto che ci sono parecchi animali in alpeggio sul Baldo fino al 21 settembre».