Matteo Tenni, ucciso mentre aggrediva i carabinieri. Da oltre vent'anni aveva problemi di salute mentale
La piccola frazione di Ala è sotto shock dopo il dramma di ieri pomeriggio avvenuto davanti all'abitazione dell'uomo. Chi era la vittima, 44 anni, che dopo l'adolescenza aveva cominciato una vita più isolata e si interessava delle varie teorie complottistiche
IL VIDEO: I primi rilievi sul luogo della tragedia
LE FOTO: Le forze dell’ordine dopo la sparatoria
ALA. È scossa la piccola comunità della frazione Pilcante di Ala, dove ieri pomeriggio Matteo Tenni è stato ucciso davanti alla sua abitazione da un colpo, sparato da un carabiniere per fermarlo e non certo per ucciderlo.
L'uomo, 44 anni, è stato colpito da un proiettile che ha reciso l'arteria femorale.
All'origine di un pomeriggio finito in tragedia c'è il salto di un posto di blocco ed un inseguimento. Matteo Tenni non ha ubbidito allo stop dei militari e con l'auto è tornato nella sua abitazione, dove poco dopo è stato raggiunto dai militari.
Alla vista degli agenti è uscito con un'accetta, che ha utilizzato per colpire la "pantera" e per minacciare i carabinieri.
Ma chi è Matteo? Fino ai vent'anni fa la vita di tanti ragazzi, fra studio, musica e sport.
Poi, la malattia mentale. Però non si cura, rifiuta di essere seguito da uno psichiatra, e soprattutto rifiuta ogni farmaco.
Così, a detta di quanti hanno vissuto vicino alla famiglia.
Da quel momento in poi, la sua vita si rivolge per lo più all'interno della grande casa di famiglia.
A poco a poco perde i contatti con l'esterno. Nessuno tra i vicini sa di un suo lavoro o comunque di qualche attività. Matteo Tenni si isola sempre più. La faccia sorridente diventa sempre più seria, il fisico slanciato si appesantisce. Ultimamente si interessava delle varie teorie complottistiche.
Ieri il tragico epilogo, con l'aggressione ai militari: uno dei due carabinieri ha sparato a terra, ma la pallottola è "rimbalzata", uccidendo Matteo Tenni. I soccorsi sono stati immediati ma per Tenni non c'è stato niente da fare: è morto sotto gli occhi della madre.
L'indagine è ora in mano al sostituto procuratore Viviana Dal Tedesco, della procura di Rovereto.
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