Coronavirus / La fine

Addio alla Rsa Covid di Volano: in un anno ha accolto 600 persone malate e 60 anziani per la quarantena

Ad un anno esatto (giorno più giorno meno, perché era la metà di aprile del 2020) da quando diventò la prima struttura del genere d'Italia. É stata un'esperienza intensa. Difficile per chi ci ha lavorato nel pieno della pandemia, ma in cui non sono mancati momenti che hanno regalato emozioni indimenticabili

AL VIA Rsa, di nuovo gli "abbracci veri"
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 Incontri "fisici" di nuovo possibili

di Luisa Pizzini

VOLANO. Se ne sono andati il 30 aprile anche gli ultimi ospiti che qualche settimana fa erano stati accolti nella Hub Covid di Volano per essere curati. Da sabato, infatti, la struttura torna ad essere una Rsa libera dal Coronavirus e martedì, dopo un paio di giorni dedicati alle pulizie, accoglierà nuovamente gli anziani delle Rsa.

Ad un anno esatto (giorno più giorno meno, perché era la metà di aprile del 2020) da quando diventò la prima Rsa Covid d'Italia. É stata un'esperienza intensa. Difficile per chi ci ha lavorato nel pieno della pandemia, ma in cui non sono mancati momenti che hanno regalato emozioni indimenticabili. Certo, ne avremmo fatto tutti volentieri a meno, ma c'è chi ha scelto di restare in questa squadra che ha combattuto il nemico invisibile perché qui, nonostante tutto, si è trovato bene. Si è sentito utile.

Rsa Covid Volano Opera Romani

«A metà aprile dell'anno scorso era stata allestita in dieci giorni dall'equipe di Opera Romani di Nomi in accordo con l'assessore provinciale alla Salute Stefania Segnana e con il Dipartimento Salute della Provincia» ricorda la presidente dell'Opera Romani di Nomi, Francesca Parolari. All'epoca la nuova e moderna Rsa era pronta ad accogliere gli anziani, ma la pandemia ha stravolto anche questi piani.

«In questo anno la Rsa di Volano ha svolto più funzioni: rsa Covid, rsa di transito, struttura intermedia Covid a supporto del servizio ospedaliero. Ha accolto circa 600 persone malate Covid e circa 60 anziani per la quarantena pre inserimento in Rsa». Non solo ospiti delle Rsa dunque, anche malati Covid che necessitavano di bassa intensità di cura: dallo scorso autunno c'erano soltanto loro a Volano. Ne va orgogliosa Francesca Parolari: per la funzione che ha svolto la struttura e per l'innovativo modello di gestione che è stato pensato a Volano: «Una equipe mista di dipendenti Opera Romani, Apss e provenienti da altre Rsa, in particolare Rovereto, Brentonico e Riva del Garda» (nelle foto alcuni lavoratori).

Il 4 maggio la struttura torna alla sua destinazione originaria di Rsa, dunque, accogliendo gli ospiti di Casa Albergo Vinotti e della "palazzina" (sede distaccata dell'Opera Romani) di Nomi. Saranno cinquanta inizialmente, poi verranno programmati nuovi inserimenti fino alla capienza massima di 80 ospiti. «Le due strutture liberate saranno riconvertite, stiamo valutando il da farsi», anticipa Parolari.

«Ora si volta pagina, si va avanti con gli ospiti che finalmente possono arrivare nella struttura a cui erano destinati un anno fa. E arriverà anche il vescovo Lauro Tisi per un momento di ringraziamento e di benedizione». Proprio come Volano, da oggi chiudono tutte le strutture Covid come gli spazi ricavati nel vecchio ospedale di Ala.

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