Novantenne scappa di notte dalla casa di riposo di Mori e poi si barrica in casa a Trambileno
Minacciava di ferirsi con una sega elettrica e non voleva aprire a nessuno: «Lasciatemi in pace». Alla fine sono arrivati anche i carabinieri. Per fuggire dalla rsa aveva ideato un piano quasi da film, distraendo il personale e sistemando dei cuscini sotto le lenzuola
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MORI. La fuga da Alcatraz? Un gioco da ragazzi... Da ragazzi di 92 anni. No, non è una prigione, la Rsa Cesare Benedetti di Mori con tutti i suoi comfort e i servizi per gli anziani, ma evidentemente per lui, un arzillo novantaduenne, era pur sempre una "casa di reclusione", una prigione dorata, se vogliamo, ma dai confini troppo stretti.
E così il 92enne ha deciso di evadere mettendo assieme un piano degno dei più abili galeotti in cerca di libertà. Un piano rocambolesco studiato nei minimi termini e con un finale da tenere il fiato sospeso. È finita bene, questa volta, la fuga dell'anziano ospite, che ha raggiunto (non si sa ancora come) la sua casa alle Porte di Trambileno.
In tragedia, invece, si era conclusa la vicenda di Pietro Tomei che a metà marzo si era allontanato dalla struttura per poi essere ritrovato morto verso la fine di maggio nelle allo sbarramento sull'Adige di Campagnola tra Ala ed Avio.
Tornando alla fuga dell'arzillo novantenne, sabato sera, come hanno potuto ricostruire la vicenda i responsabili della Rsa Benedetti, alle 22.25 ha lasciato il proprio letto, facendo scattare il sistema di allarme.
L'operatore ha raggiunto la stanza dove ha trovato l'uomo che ha affermato di non avere sonno e di volersi alzare per vedere la televisione nell'atrio. L'operatore lo ha dunque accompagnato al televisore, come da suo desiderio. Durante un nuovo giro di controllo, verso la mezzanotte, non vedendo l'uomo davanti alla tv, l'operatore ha verificato se fosse tornato in camera.
Sembrava di sì se il vecchietto non avesse posizionato alcuni cuscini posizionati sotto le lenzuola, capaci di simulare la sagoma di una persona. Scoperto il "trucco" è scattato immediatamente l'allarme e tutto il personale presente si è attivato per cercare l'anziano all'interno dell'Apsp.
Nel frattempo si sono visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza. Dalle analisi del video si è potuto vedere che l'uomo aveva abbandonato l'atrio (dove c'è il televisore) per andare nel giardino del nucleo. Da un cespuglio ha estratto un bastone che, evidentemente, era stato posizionato in precedenza e ha tentato più volte lo scavalcamento della recinzione. Ma non c'era nulla da fare.
E così dopo 10 minuti di tentativi, ha rinunciato per forzare la recinzione e passarci sotto. Ha dunque proseguito, all'interno del più ampio giardino dell'Apsp andando in direzione del confine con l'adiacente parco comunale (in direzione di Nago). Finalmente libero, avrà pensato.
Da lì in poi però non si hanno più immagini visto che non ci sono altre telecamere e del novantenne si perdono le tracce. Nel frattempo le ricerche sono proseguite nel paese di Mori, anche col coinvolgimento delle forze dell'ordine fino a che, siamo a domenica mattina, l'uomo ricompare a casa sua nel comune di Trambileno.
Si chiude in casa e non vuole aprire nemmeno ai familiari che lo sollecitano ad uscire. Anzi, minaccia di farsi del male utilizzando, a quanto pare, una sega elettrica perché lui vuole rimanere a casa sua e non tornare nella residenza per anziani.
Vengono così allertati i carabinieri (interverrà una pattuglia di motociclisti) e i vigili del fuoco volontari di Trambileno. Ci provano in tutti i modi a convincere l'anziano ad uscire, cercano di rassicurarlo che lui non tornerà più "recluso" in una struttura. Ma non c'è niente da fare: il novantenne imperterrito resiste e rincara la dose: «Lasciatemi in pace oppure mi ferisco con la motosega».
Trattative estenuanti fino a che scatta il blitz: una finestra forzata e quindi l'irruzione in casa per mettere fine alla lunga fuga dalla Rsa, anzi da Alcatraz nella mente del novantenne superattivo.