Lavoro / Il dibattito

Turismo in Vallagarina: «Negli alberghi personale di coop romane o venete pagato 5,66 euro l'ora»

Continua il dibattito circa le retribuzioni "da fame" di alcuni dei lavoratori nel settore turistico in Vallagarina e sugli Altipiani Cimbri. L’intervento del sindacalista Luigi Bozzato, segretario della Filcams Cgil, che per primo aveva sollevato dalle pagine del nostro giornale il tema

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VALLAGARINA. Continua il dibattito circa le retribuzioni "da fame" di alcuni dei lavoratori nel settore turistico in Vallagarina e sugli Altipiani Cimbri. Al rappresentante degli albergatori di Folgaria Gatti, intervenuto sull'Adige per difendere la categoria, replica il sindacalista Luigi Bozzato, segretario della Filcams Cgil, che per primo aveva sollevato dalle pagine del nostro giornale il tema.

“Sono consapevole - scrive - di aver toccato un nervo scoperto. La schiettezza con la quale Gatti ha espresso le sue convinzioni merita di essere ripagata con altrettanta schiettezza, in modo da aiutare il settore a trovare il bandolo della matassa. Nessuno pensa - precisa Bozzato - che tutti gli albergatori siano sfruttatori della forza lavoro”.

”Filcams Cgil ha solo segnalato che nel manifestare la soddisfazione per l'ottima stagione estiva conclusa, Gatti ha citato tutti gli attori dimenticando coloro che sono fondamentali perché quei risultati si realizzino, cioè i lavoratori. Io ho aggiunto che purtroppo, nelle attività esternalizzate (animazione, rifacimento camere etc), alcuni operatori si avvalgono di lavoratori assunti da cooperative o società che applicano contratti di cui non sono firmatari Filcams Cgil-Fisascat Cisl-Uiltucs Uil e che hanno paghe orarie di 5,83 euro. Solo i più fortunati peraltro, perché i meno fortunati si fermano a 5,66 l'ora. Nessuno scherno e nessun dileggio, ma un'osservazione ben precisa”.

“Ora - argomenta Bozzato - non abbiamo idea del livello di benessere di cui godono i dipendenti delle strutture ricettive dell'altopiano cimbro, però conosciamo bene le retribuzioni del settore per i contratti di cui siamo firmatari e la parola benessere andrebbe maneggiata con cura. Siamo allo stesso tempo pronti a prendere atto di una situazione diversa nel caso in cui ci fossero trattamenti di miglior favore riconosciuti unilateralmente dalle aziende”.

”Restiamo basiti, invece, nell'apprendere che gli albergatori non avrebbero consapevolezza del fornitore che si scelgono e se questi rispetta come dovrebbe la legge. Se utile comunque chiariamo che in genere la situazione è la seguente: ci sono cooperative spurie, o network farlocchi che inviano volantini promozionali a tutti gli operatori magnificando i risparmi che possono realizzare utilizzando i loro servizi e il loro personale, riportando sulle stesse brochure promozionali le varie tariffe. Dubito che un imprenditore firmi contratti di fornitura di servizi senza confrontare preventivi e valutare le economie che si realizzano; o peggio che paghino di più una fornitura per un servizio che con assunzione diretta”.

”Per quanto riguarda i nomi e i cognomi possiamo dire che a nostra conoscenza operano o hanno operato recentemente negli altipiani cimbri il "Consorzio Outsourcing Group" di Roma e il "Network Turismo Italia" srl di S.Bonifacio (VR). Ora consigliamo, a tutti gli operatori che si sono sentiti offesi e al signor Gatti in particolare di controllare se, magari a sua insaputa, gli alberghi di sua proprietà si siano serviti di una di queste due entità; siamo certi che se così fosse avrebbe l'onestà intellettuale di ammetterlo e scusarsi. Così magari avrebbe la risposta del perché i giovani trentini e non si allontanano dal settore”.

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