Ivano Fracena, no alla fusione
Nessuna fusione con i comuni di Strigno, Villa Agnedo e Spera. Con otto voti contrari e quattro a favore, lunedì sera, il consiglio comunale di Ivano Fracena ha bocciato la mozione presentata dal gruppo di minoranza. Una seduta partecipata, con l’ex sindaco Maurizio Pasquazzo, oggi in minoranza, che ha illustrato i contenuti dell’iniziativa. «Purtroppo è stato deciso di rinunciare a questa iniziativa sostenuta in paese da 105 firme». È amareggiato. Tra il pubblico c’è anche Attilio Pedenzini che ha relazionato sullo stato dell’arte del percorso avviato dai tre comuni e dei vantaggi della fusione. Ma il suo intervento è servito a poco. Sindaco e maggioranza hanno detto «no».
«Anche il nostro capogruppo Carlo Pasquazzo - conclude Pasquazzo - ha votato contro. Mi dispiace perché in occasione di una seduta informale due consiglieri di maggioranza si erano detti favorevoli. Uno era assente, l’altro ha cambiato idea».
Se Ivano Fracena ha detto no, gli altri tre comuni (Strigno, Villa Agnedo e Spera) vanno avanti speditamente: il comune unico si chiamerà Castel Ivano e avrà sede a Strigno.
Mercoledì 18 si terrà a Villa Agnedo un incontro dei 45 consiglieri comunali con il direttore del Consorzio dei Comuni. E martedì 24 il progetto di fusione sarà approvato dai tre consigli: sulla bozza del disegno di legge istitutivo sta da tempo lavorando un gruppo di lavoro.
Per Spera ne fanno parte il sindaco Alberto Vesco, l’assessore Antonio Purin e i consiglieri Daniele Purin, Alfeo Pedrin ed Elvio Ropelato. Il sindaco Claudio Tomaselli, il vice Luca Tomaselli, l’assessore Attilio Pedenzini e la consigliera Cinzia Degol sono i rappresentanti di Strigno, per Villa Agnedo ne fanno parte il sindaco Mario Sandri, gli assessori Manuel Floriani e Gabriele Tisi ed il consigliere Lorenzo Zotta.