Settimana bianca a sbafo, organizzatore condannato
San Martino di Castrozza, rimaneva da saldare un conto da 9.126 euro
È stato condannato ad un mese di reclusione un 51enne di Roma che aveva organizzato una settimana bianca a San Martino di Castrozza, esperienza magnifica per tutti tranne che per l'albergatrice a cui non fu saldato il conto da 9.126 euro. Imputato per insolvenza fraudolenta era un insospettabile sovrintendente della Guardia di finanza di Roma. La vicenda risale alla stagione invernale dell'anno sorso. Parte offesa era la titolare di un albergo tre stelle di San Martino di Castrozza, una struttura di buon livello con ottime recensioni dei clienti.
A gennaio 2016 l'odierno imputato contattava l'hotel chiedendo la disponibilità per un gruppo che intendeva soggiornare a San Martino dal 21 al 28 febbraio 2016. Gli albergatori risposero in modo affermativo allegando il preventivo. Offerta che venne accettata. Come è di prassi, l'albergatore per confermare la prenotazione chiese il versamento di una caparra di 100 euro a persona. Anche l'anticipo richiesto, però, si rivelò non facile da incassare. Nonostante i ripetuti solleciti, i soldi non arrivano. Il finanziere si giustificava dicendo che, poiché in quel periodo era lontano da Roma per servizio, aveva avuto difficoltà ad incassare la caparra dai partecipanti.
Dopo un primo tentativo di bonifico non andato a buon fine, l'acconto di 2.000 euro venne consegnato all'albergo dai partecipanti alla settimana bianca lo stesso giorno del loro arrivo a San Martino. La direzione dell'hotel si attivò subito per ottenere il pagamento del saldo prima della conclusione della vacanza. L'imputato al telefono si era impegnato a portare personalmente i 9.126 euro del saldo ed anzi prospettava l'arrivo di un altro gruppo di turisti.
Il 28 febbraio, ultimo giorno di vacanza sulla neve, i soldi non erano ancora arrivati. Il gruppo venne lasciato partire visto che l'organizzatore dichiarava al telefono di essere in viaggio per raggiungere San Martino e saldare il conto. L'odierno imputato si presentò in albergo poco dopo, ma i tentativi di pagare con carta postale non andarono a buon fine: la transazione fu infatti negata. Il finanziere lasciò agli albergatori la sua carta di identità per dimostrare la buona volontà e una scrittura con cui si impegna a saldare il conto entro breve. Il denaro, però, non è mai arrivato.
L'organizzatore del soggiorno è dunque finito a processo. Per uscire dai guai non è stato sufficiente ingaggiare un avvocato di fama: Eleonora Gaggioli di Roma (ex attrice transitata alla professione forense dopo aver recitato in un gran numero di serie tv come don Matteo e il commissario Rex). La difesa comunque ha ridotto al minimo i danni: pena di un mese con la condizionale e la non menzione. L'imputato dovrà anche risarcire 10.000 euro alla parte civile.