Pescatori Trentini, polemica con Dallapiccola: "Non ha fatto nulla"
«Sono 40 anni che aspettiamo la nuova legge. In questi anni l’assessore Michele Dallapiccola ha fatto ben poco»: non c’è volontà per riformare la pesca trentina. Speriamo che il suo successore, perché sicuramente l’assessore cambierà, faccia quello che lui non è stato in grado di fare»: parole di fuoco, quelle pronunciate ieri da Mauro Finotti, presidente della Federazione dei Pescatori Trentini, all’assemblea dell’Associazione Pescatori Dilettanti della Valsugana. Ad ascoltarle oltre una quarantina dei 333 tesserati.
Ma il 2017, come ha ricordato il presidente dell’associazione Celestino Ferrai, è stato un anno buono per la pesca. Lo scorso anno sono calate le uscite (5.533 a fronte delle 5.972 dell’anno precedente), così come le catture: dalle 13.819 del 2016 se ne sono registrate 13.076. «Sono aumentati i pescatori annuali - ha continuato Ferrai - e nel corso dell’anno siamo intervenuti cinque volte con l’elettrostorditore sulla Larganza, il Ceggio, sul Brenta Vecchio, il Moggio ed il Chieppena».
Per quanto riguarda le semine, sono state immesse 198.000 trotelle fario provenienti dall’incubatoio di Telve di Sopra, 16 quintali di fario adulte per semine programmate e 5 quintali come materiale di risulta. Altri 6 quintali di fario adulte sono stati ceduti ai pescatori del Tesino, a quelli di Grigno e all’Associazione Pescatori Dilettanti Trentini: altri 1.000 salmerini, infine, sono stati seminati nel lago delle Prese. Lo scorso anno sono stati rilasciati 256 permessi giornalieri, 6 settimanali e 22 permessi doppi con i soci presenti in 13 paesi. Risultano iscritti anche 33 ragazzi privi di abilitazione, 21 non residenti 2 3 ospiti di Scurelle.
Per quanto riguarda il bilancio, l’associazione ha registrato entrate per 95.851,82 euro, uscite per 90.418,22 euro con un avanzo di gestione di 5.433,60 euro: dalla Provincia è stato erogato un contributo di 47.118,10 euro quale saldo del 2016 e anticipo per il 2017. «Come Associazione - ha ricordato Ferrai con il vice Livio Zurlo al suo fianco - siamo impegnati nella campagna ittica riguardante la trota marmorata e fario, puntando sul numero di fattrici marmorate e fario presenti nella nostra pescicoltura. Dalle spremiture delle fattrici abbiamo ricavato circa 600.000 uova di marmorata e 900.000 uova di fario. Per quanto riguarda il progetto della nuova zona di pesca dedicata ai disabili e a pescatori con difficoltà motorie, gli elaborati tecnici sono pronti per essere portati in Provincia».
Capitolo risarcimenti: «Lo scorso anno - ha concluso il presidente - abbiamo incassato dalla Polemos 2.525,40 euro per il torrente Moggio, da Ydro Dolomiti Enel 2.440 euro quale compensazione degli effetti degli svasi e dei controlli eseguiti nel corso del 2017 e dalla Masoenergia 4.880 euro per il torrente Maso di Calamento. Risarcimenti che comportano, da parte nostra, un attento controllo delle opere di presa e un monitoraggio della temperatura dell’acqua. Stiamo ancora attendendo il saldo 2017, pari a 8.642,48 euro, dalla società Proming per il Brenta».