Tragedia in Val Campelle, il dolore del Comune di Scurelle: “Scossi per la morte di Arianna Sittoni”
Il post su Facebook: “Sono stati in molti a mobilitarsi per Arianna e Guido, che per fortuna si è salvato. Questo sapersi prendere cura dell’altro con generosità ed empatia è la lezione più bella che rimane dell’esperienza dolorosa di ieri”
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SCURELLE. “Siamo profondamente scossi da quanto accaduto nella nostra Val Campelle. Quei luoghi a noi così cari e familiari, meta di passeggiate ed escursioni durante il periodo estivo, si sono trasformate ieri pomeriggio in una trappola mortale. Siamo vicini alla famiglia di Arianna Sittoni, che ha perso la vita sotto la valanga che si è staccata nel primo pomeriggio nella zona di Forcella Ravetta”.
C’è tanto dolore nel post pubblicato oggi, 25 gennaio, dal Comune di Scurelle, dopo la tragedia di ieri. "Ci conforta – si legge ancora – sapere che Guido Trevisan, gestore del Rifugio Caldenave, si è miracolosamente salvato riportando solo alcuni traumi. A lui un sentito incoraggiamento perché possa ristabilirsi al più presto. Ieri sono stati in molti a mobilitarsi per Arianna e Guido. Gli uomini del soccorso alpino sono saliti nel pomeriggio verso Caldenave e ancora più su, oltre i 2000 metri per prestare soccorso in condizioni meteoclimatiche difficilissime, aggravate dal buio e dalla neve, e hanno fatto ritorno solo in serata, dopo le 22.30 stanchi e provati”.
”I vigili del fuoco come sempre hanno fatto la loro parte con prontezza e capacità organizzativa, allestendo un campo base per le operazioni di soccorso presso il Rifugio Carlettini. Chi era presente, come semplice osservatore, ha potuto constatare l’organizzazione imponente e rapida dei soccorsi. Le luci dei frontalini dei soccorritori in mezzo al bosco che facevano ritorno al rifugio, dopo sei ore in mezzo alla neve è un’immagine forte che è rimasta impressa in chi aspettava al campo base. Questi “angeli sugli scii” hanno messo a rischio se stessi per puro spirito di solidarietà”.
”Grazie a ciascuno di voi, dal profondo del cuore. E grazie al personale medico e sanitario, ai carabinieri, a Fernanda ed Enzo Floriani che hanno aperto appositamente il Rifugio Carlettini, allo Sci Club Val Campelle e a chi c’era. Questo sapersi “prendere cura dell’altro” con generosità ed empatia è la lezione più bella che rimane dell’esperienza dolorosa di ieri”.