Caldonazzo, dopo la crisi di giunta, Tiziano Mellarini commissario del Comune
La questione della gestione della scuola materna ha travolto la sindaca Wolf e tutta la maggioranza, i genitori: «Ci hanno trattato da sprovveduti»
CALDONAZZO. Tiziano Mellarini è il commissario incaricato dalla Giunta provinciale per traghettare il Comune di Caldonazzo verso nuove elezioni, oltre le vicende che hanno portato alle dimissioni del sindaco e della maggioranza dei consiglieri comunali.
Su indicazione dell’assessore agli enti locali Giulia Zanotelli, l’esecutivo provinciale ha approvato la nomina attraverso un provvedimento che punta a “garantire la regolarità amministrativa e contabile, nonché la continuità dei servizi a beneficio della comunità di Caldonazzo, tutelando altresì l’attività dell’ente locale che è uno dei presidi dell’ordinamento istituzionale autonomistico”.
L’ex assessore e consigliere provinciale Tiziano Mellarini nel ruolo di commissario sostituirà dunque gli organi comunali nei prossimi mesi fino al nuovo appuntamento con il voto dei cittadini.
La crisi in Comune si è aperta con le dimissioni della sindaca, seguite domenica scorsa da quelle di 12 consiglieri.
Dopo il ribaltone in giunta, le dimissioni della sindaca Elisabetta Wolf, il passaggio della fascia tricolore a Cesare Ciola (forse il sindaco reggente più breve della storia, durato di fatto appena un giorno) e la rivolta di molta parte della maggioranza e della minoranza. Tutto per la questione scuola materna, col passaggio dalla Federazione alla Provincia deciso con un referendum che ha coinvolto i genitori, cui si è opposto il Comune sostanzialmente per ragioni di bilancio, decidendo prima il ricorso al Tar (perso) e poi al Consiglio di Stato.
A dare le dimissioni sono stati l’ex vicesindaca Erica Mattè - la prima sfiduciata da Wolf - insieme agli ex colleghi di giunta Luca Vigolani, Giampaolo Antoniolli, Mirko Bortolini e Paola Scarnato (tutti rimossi per la loro opposizione alla nomina del leghista e consigliere di minoranza Cesare Ciola ad assessore) e ai consiglieri di minoranza Riccardo Giacomelli, Francesco Andrea Minora, Valerio Campregher, Pierluigi Pizzitola e Marina Eccher.
In carica erano rimasti quindi solo in 5 su 18: oltre a Ciola, i neo assessori nominati venerdì Claudiio Battisti e Daniele Costa e i due consiglieri di maggioranza Anita Defrancesco e Jacopo Bordigoni.
Al presidente Maurizio Fugatti non è rimasto che lo scioglimento ufficiale del consiglio comunale e la nomina del commissario straordinario.
A vincere, alla fine, solo i genitori del Comitato che nei giorni scorsi hanno organizzato un «sit in rumoroso» di protesta organizzato dai genitori del comitato di gestione della scuola dell’infanzia di Caldonazzo: presenti anche molti bambini frequentanti la scuola, per circa un centinaio di partecipanti che con striscioni, manifesti e, soprattutto, tanto chiasso, hanno voluto far sentire la propria voce. L’auspicio di tutti era racchiuso nello striscione esposto sulla recinzione della scuola: «Per un anno scolastico sereno per tutti».
La presidente del direttivo, Fulvia Ciola (che nel comitato di gestione della scuola è affiancata da Monica Tozzi, Carmen Conci, Nicola Ghesla, Matteo Carlin, Silvano Mattè e dal sindaco o un suo delegato), in poche parole ha inquadrato il momento, pensato «per liberare dalle paure che sono state montate. La Provincia continuerà a pagare gli stipendi del personale e qualcuno mente sapendo di mentire. Tante altre scuole del circondario sono gestite dalla Provincia e non affossano i bilanci comunali. Noi abbiamo gestito questa scuola come volontari, con tanta buona volontà. Che ci dicano che un’amministrazione comunale non riesce a gestirla fa cadere le braccia. Lei (rivolgendosi all’ex sindaca Elisabetta Wolf, senza chiamarla per nome, ndr) ha trattato i genitori come sprovveduti, ha un suo convincimento dell’intelligenza delle persone che non mi trova d’accordo. Alla fine è stata una sola persona, e non i 171 genitori che hanno approvato la provincializzazione, a buttare tutto all’aria».
La protesta si è quindi spostata fin sotto le finestre del municipio, dove altre persone hanno solidarizzato con i presenti.