Valsugana / Il caso

Fiori e cuori davanti alla "Casa maternità" posta sotto sequestro a Civezzano

Reazioni di solidarietà verso le due ostetriche indagate: secondo l'ipotesi dell'accusa parte dell'attività dell'associazione sarebbe stata priva delle autorizzazioni necessarie

INDAGINE Nas a Civezzano, il punto nascite era aperto da tre anni
IL FATTO Punto nascita senza autorizzazione sequestrato in Valsugana
VIDEO Sequestrato dal Nas in Valsugana un punto nascita "abusivo"

 

di Umberto Caldonazzi

TRENTO. Martedì 17 settembre scorso, a una manciata di giorni dall'anniversario dei primi cinque anni dalla nascita di quella che si diceva essere la prima «Casa maternità» del Trentino, la struttura «La via di Casa» di Garzano - frazione di Civezzano - veniva repentinamente chiusa.

I locali sono sottoposti a sequestro preventivo, è la laconica scritta apparsa sullo storico portone di quella struttura, al numero civico 9 di Garzano, frazione dove risiedono 129 anime.

I sigilli sono scattati perché - questa è l'ipotesi dell'accusa - parte dell'attività dell'associazione sarebbe stata priva delle necessarie autorizzazioni. Ma secondo la difesa tutto sarebbe invece riconducibile ad un vuoto normativo.

In attesa che la magistratura faccia il suo dovere, però, è scattata la solidarietà verso le operatrici (due sono le ostetriche indagate) che, con la loro attività, accompagnano o hanno accompagnato le gravidanze.

Tutto si è concretizzato nella mattinata di giovedì: sul portone d'entrata sono comparsi svariati messaggi d'amore, di vicinanza, di solidarietà.

«Siete la nostra medicina dell'anima», si legge. Con, poco sotto «Non siete sole». Scritte vergate con pennarelli che sono stati lasciati - in compagnia di carta e nastro adesivo - a disposizione di chiunque voglia esprimere pubblicamente solidarietà.

O, magari una intima sensazione. Ma c'è spazio anche per chi la pensa diversamente: «Partorite in casa vostra. Non in strutture abusive! (sottolineato). Tanto pagate comunque!!». Ma questo messaggio su carta da quaderno quadrettata imposto a uno più grande e diversamente colorato, a dire «Libere di partorire».

A parte quel "messaggio fuori dal coro", altri sono accompagnati dal disegno di un cuoricino.

E, sui gradini in pietra dell'accesso, sono state lasciate composizioni con ciclamini e altri fiori. Pure una casetta e un vasetto dalle sembianze di un lumino, acceso. E, mentre ne diamo notizia, piove interrottamente, con altre persone che passano da lì per un ulteriore messaggio da apporre a «La via di casa».

Per anni ha operato alla luce del sole e chi lascia un biglietto conserva il ricordo di una struttura accogliente, parte integrante dell'associazione «Casa Maternità».

Era stata inaugurata giovedì 31 ottobre 2019. Erano seguiti tre giorni di festa, incontri e approfondimenti. Con la possibilità della visita alla struttura realizzata in quell'edificio dal fascino antico. Ora, però, è tutto chiuso.

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