Servizi / Il nodo

Alta Valsugana, tenere aperti i centri educativi costa due milioni

La Comunità di valle ha avviato un nuovo bando per l'affido nel periodo 2025-2027 (con possibile proroga biennale) della gestione dei due servizi per bambini e ragazzi, presenti sul territorio e il cui affido triennale è ora in scadenza. "L'obiettivo principale è creare una comunità educante e inclusiva"

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di Daniele Ferrari

ALTA VALSUGANA - Garantire e rinnovare i servizi per i giovani dell'Alta Valsugana, creando una comunità sempre più inclusiva e comunicante.

La Comunità Alta Valsugana Bersntol ha avviato un nuovo bando per l'affido nel periodo 2025-2027 (con possibile proroga biennale) della gestione dei due "centri socio-educativo territoriali" presenti in Alta Valsugana, e il cui affido triennale è ora in scadenza.

Attualmente nella Comunità di valle sono presenti due centri socio-educativi territoriali (noti anche come "centri aperti") uno attivo a Pergine per l'ambito 1 e 3 (Pergine - Valle dei Mòcheni e comuni di Baselga, Civezzano e Fornace) e uno a Levico per l'ambito 2 (zona Laghi e Altopiano della Vigolana), entrambi gestiti da Appm Trentino Onlus.

Servizi che svolgono un'attività diurna e che accolgono una trentina di ragazzi minorenni (6-17 anni), che possono accedere sia liberamente sia su segnalazione dei servizi sociali dell'ente, vista la loro situazione di vulnerabilità e difficoltà sociale, offrendo loro sostegno, accompagnamento, animazione e nuova inclusione sociale.

«Il bando pubblico punta alla ricerca dei nuovi enti gestori di due centri socio-educativo territoriali (o alla conferma degli attuali) garantendo la disponibilità di un contributo a fronte di una precisa proposta progettuale - spiega Boglarka Fenyvesi Kiss, componente del Comitato esecutivo della Comunità Alta Valsugana Bersntol con delega alle attività sociali e giovami -. Si valuterà la proposta tecnica ed economica, ma anche la capacità di fare rete con le altre realtà educative presenti sul territorio (centri di aggregazione giovanile Cat, equipe attive per l'educativa di strada e contro le dipendenze, istituti scolastici).

L'obiettivo principale è quello di creare una "comunità educante", che sappia ascoltare e dialogare con i ragazzi che frequentano i centri, aumentando la loro inclusione, coinvolgimento in azioni e progetti locali e valorizzando partecipazione e autostima».

Bandi che prevedono anche l'assegnazione di importanti contributi con 1,14 milioni di euro a disposizione dell'ente gestore del centro per l'ambito 2 a Levico (228 mila euro annui) e 1,04 milioni per il centro dell'ambito 1 e 3 a Pergine (209 mila euro annui), riservati ad enti del Terzo Settore (Cooperative, Onlus, Fondazioni) con autorizzazione e accreditamento ad operare in ambito socio-assistenziale e nell'area "età evolutiva e genitorialita" (le domande dovranno giungere alla Comunità di Valle entro il 15 dicembre).

«Si tratta di centri e servizi sociali importanti per dare un aiuto concreto e continuativo a giovani spesso in difficoltà sociali e relazionali, sostenendo anche le loro famiglie», conclude Boglarka Fenyvesi.

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