Trentino / L’iniziativa

Trent'anni di Arcigay, 2 giorni di festa e sit-in contro la risoluzione anti-gender della Lega

La più grande associazione Lgbtqia+ trentina celebra i tre decenni di attività con due giorni di iniziative il 27 e 28 settembre. Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino: «Ci aspetta un weekend carico di iniziative. Non intendiamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica del governo Meloni. La scuola deve essere comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano. Vogliamo una scuola che condanni e rifiuti l’odio e la discriminazione».

Trento / Violenza

Aggrediti con insulti omofobi e schiaffi, l’Arcigay: “Siamo sconvolti, gli autori di questa violenza devono pagare”

Il tristissimo episodio è accaduto nel cuore del centro storico, in via Oss Mazzurana, nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 ottobre. Vittime due studenti universitari, di 22 e 25 anni, il primo iscritto all'Ateneo del capoluogo. È questo quanto è stato denunciato dall'associazione Futuri Comuni, che nei giorni scorsi ha raccolto la testimonianza del giovane rendendo pubblico quanto accaduto

Politica / Lo scontro

L'assessore Bisesti con Pro Vita per il ddl Cia sulla "libertà educativa". Arcigay: si depotenzia la lotta contro l'omofobia

Giovedì 9 febbraio nel palazzo della Regione Pro Vita e alcuni esponenti provinciali presenteranno il disegno di legge, mentre all'esterno si terrà un sit-in di protesta. Il consigliere Paolo Zanella: «Testo liberticida che ci allineerebbe alla Russia di Putin e all'Ungheria di Orban»

MANIFESTAZIONE Gay Pride, a Trento il prossimo 3 giugno
POLEMICA Coppola contro Fugatti per il patrocinio negato al Gay Pride
FLASHBACK Quel giorno speciale con 10 mila trentini per i diritti

Piemonte / L'allarme

"Adesivi omofobici di tenore fascista diffusi in spazi universitari a Torino"

La denuncia dell'Arcigay che chiede alle autorità di intervenire: gli adesivi con una una schwa e la detestabile scritta "Tieni pulita la tua università" sono firmati da due associazioni di estrema destra. Gli autori del gesto si difendono: "Una piccola beffa futurista per protestare contro le ridicole storpiature ideologiche della lingua italiana"