Slot machine al Tar  vince il Comune di Cles

Se i regolamenti sono ben articolati, se le delimitazioni sono chiare, alla richiesta di installazione di slot machine è possibile dire no. Questo quanto afferma il Tar, che ha respinto il ricorso di una società privata: anzi, il tribunale amministrativo ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese di giudizio sostenute dalle amministrazioni, 4 mila euro a favore del comune di Cles e 500 a favore della Provincia

È Cles la "capitale" del gioco in Trentino

Una slot machine ogni 107 abitanti, includendo nel conteggio bimbi in fasce e centenari. È l'eccezionale rapporto che emerge dal censimento degli apparecchi da gioco sul territorio di Cles compiuto dagli agenti della polizia locale. Nella relazione viene evidenziato che la maggior parte delle macchinette si trova nei bar. I gestori hanno segnalato che esistono giocatori abituali e qualcuno è definito come «molto assiduo»

«Mi hanno rubato pensione»  Aveva perso tutto al gioco

Ha denunciato ai carabinieri uno scippo della pensione ritirata, ma in realtà è perché è angosciata dai debiti di gioco. La protagonista di questa vicenda è una donna trentina di 70 anni e i carabinieri della Compagnia di Rovereto, che si sono occupati dell'indagine, colgono l'occasione per invitare chi si trova in difficoltà per problemi di ludopatia a rivolgersi alle strutture di supporto dedicate

I senatori della Svp:  un casinò ad Arco

I senatori Svp Zeller e Berger hanno depositato una proposta di legge, identica a quella presentata nella legislatura precedente, sulle autorizzazioni alle case da gioco; praticamente si chiede che siano le Province di Trento e Bolzano ad autorizzare le nuove aperture di casinò, la cui titolarità andrebbe al Comune o alle municipalizzate. I due senatori avrebbero pensato ad Arco e a Merano come possibili candidate I vostri commenti

Slot lontane da scuole  biblioteca e comunità

Il consiglio comunale di Cles ha dato il via libera unanime ad alcune modifiche al regolamento comunale del 2012 in materia di installazioni delle apparecchiature da gioco (slot machine). L'amministrazione ha confermato il divieto di ubicazione di questi apparecchi entro la distanza di 300 metri da luoghi sensibili come scuole, asili e la stazione, con l'aggiunta della biblioteca comunale e della comunità di recupero di soggetti con disagio, collocata al convento dei frati francescani 

«Facciamo di Riva  la città anti azzardo»

Anziché «comune denuclearizzato» come si usava una volta, sui cartelli stradali che annunciano l'ingresso a Riva potrebbe andar scritto «Città no azzardo». L'idea, certamente suggestiva, arriva dal gruppo consiliare «Progetto per Riva - Rivanità» e porta le firme di Mauro Pederzolli e Carlo Modena. Una proposta choc che punta a lanciare un messaggio forte contro la ludopatia e a fare addirittura di Riva una città anti-gioco d'azzardo come non sembra accaduto finora altrove