Emilia, a un anno dal terremoto
Erano le 4.03 del 20 maggio 2012 quando un terremoto di magnitudo 5.9 ha sconvolto la bassa emiliana. A un anno dal sisma i centri colpiti, soprattutto nel Modenese e nel Ferrarese, si preparano a ricordare ma anche a tracciare un primissimo bilancio sulla ricostruzione, che va avanti spedita, fra tanti problemi. Anche papa Francesco, nella recita del Regina Caeli, ha voluto ricordare questa terra
Erano le 4.03 del 20 maggio 2012 quando un terremoto di magnitudo 5.9 ha sconvolto la bassa emiliana. A un anno dal sisma i centri colpiti, soprattutto nel Modenese e nel Ferrarese, si preparano a ricordare ma anche a tracciare un primissimo bilancio sulla ricostruzione, che va avanti spedita, fra tanti problemi. Anche papa Francesco, nella recita del Regina Caeli, ha voluto ricordare questa terra: «Ricordiamo nella preghiera - le parole del Papa - le popolazioni dell'Emilia Romagna che il 20 maggio dell'anno scorso furono colpite dal terremoto». A ricordare quella tremenda giornata (che ebbe poi, il 29 maggio, una replica ancora più disastrosa dal punto di vista delle vittime) ci sarà la presidente della Camera Laura Boldrini che chiuderà la seduta straordinaria del consiglio provinciale di Ferrara, insieme al presidente della Regione, e commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. «Sarò in Emilia - ha detto Boldrini - per rendere omaggio alla memoria delle persone scomparse ed esprimere la vicinanza ai loro famigliari». E per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato, perché «la loro azione ha fatto bene all'Italia intera, non solo nelle zone terremotate». Una delle ragioni per cui sarà a Ferrara, spiega, «risiede non nel fare promesse ma nell'assumere una responsabilità di fronte ai cittadini e alle istituzioni locali: la Camera dei deputati farà di tutto perchè non cali l'attenzione generale sulle esigenze del territorio e si impegnerà a dare corso tempestivamente a tutti i provvedimenti legislativi necessari». Saranno molte, oggi, in tutte le zone colpite terremoto le cerimonie che serviranno per ricordare le vittime, ma anche per tenere alta l'attenzione su una ricostruzione che deve compiere ancora molti passi.