Caccia, procedura di infrazione europea sulle norme italiane
La commissione europea rileva che le nuovi leggi varate da Roma non sono conformi alla legislazione Ue: contestati fra l'altro la mancata riduzione dell'uso del piombo e il permesso di sparare agli animali anche nelle aree protette o in periodo in cui l'attività venatoria è sospesa
BRUXELLES. La commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia a causa del mancato allineamento alle direttive Ue in materia di caccia. Bruxelles ha riscontrato che "diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione dell'Ue", in particolare nei riguardi della direttiva uccelli e del regolamento Reach, che "limita l'uso di pallini contenenti piombo" per "proteggere gli uccelli acquatici, l'ambiente e la salute umana".
Nella lettera di messa in mora inviata a Roma, la Commissione europea evidenzia che, in violazione della direttiva uccelli, "la legislazione italiana conferisce alle regioni il potere di autorizzare l'uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche nelle aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell'anno in cui la caccia è vietata".
La legislazione italiana non è inoltre conforme alle disposizioni del regolamento Reach sull'uso del piombo nelle munizioni.