Protesta dei trattori: sette mezzi arrivati a Sanremo, altri pronti a entrare a Roma
Ancora incerti i contorni delle iniziative previste e la Rai smentisce accordi per una presenza al festival. Nella capitale pronti cinque presidi fuori dal raccordo anulare, intesa con le autorità per una manifestazione in piazza San Giovanni domattina, limitata a 1500 partecipanti e dieci trattori
ROMA. Sono arrivati a Bussana, frazione di Sanremo, sette trattoristi partiti ieri sera da Melegnano. Dopo aver percorso 240 km adesso sono fermi vicino al mercato dei fiori.
Non è ancora chiaro se le istanze della protesta contadina troveranno uno spazio sul palco del festival.
Sul punto continua il braccio di ferro: uno dei movimenti, Riscatto Agricolo, ha annunciato che una quindicina di trattori sono partiti per il Festival. «Abbiamo accolto la proposta del direttore artistico Amadeus che ha proposto di accogliere una delegazione di agricoltori sul palco dell'Ariston».
Ma la Rai «smentisce categoricamente di aver avuto qualsiasi contatto» con gli agricoltori.
Si profila l'ipotesi che sia Amadeus a dare lettura sul palco alle istanze degli agricoltori, senza la presenza di una delegazione.
Frattanto, i trattori si preparano a entrare a Roma per far sentire la loro voce ma il fronte della protesta, come era già emerso nei giorni scorsi, è spaccato e non sembra ci siano - stando almeno alle dichiarazioni dei vari leader - i presupposti per ricomporlo. Nella capitale andranno dunque in scena mobilitazioni parallele che, salvo sorprese dell'ultimo minuto, difficilmente troveranno punti di convergenza.
Da una parte il «Cra agricoltori traditi», guidati dall'ex forcone Danilo Calvani, chiama a raccolta alle porte di Roma a partire da giovedì gli agricoltori italiani per una mobilitazione che culminerà in una «grande manifestazione» nella seconda metà della settimana prossima.
Dall'altra c'è Riscatto agricolo che, abbandonata la velleità di concentrarsi sul Raccordo Anulare, ha raggiunto un accordo con la questura di Roma per portare manifestanti e trattori in piazza San Giovanni venerdì mattina e punta anche a salire sul palco di Sanremo per far sentire la propria voce a una platea sterminata di spettatori. «Attendiamo migliaia di mezzi, fra trattori e camion, per la manifestazione della settimana prossima» dice Calvani, il volto più noto della marcia degli agricoltori in Italia.
«Non c'è ancora una data esatta né un luogo - continua - ma tra le ipotesi in campo c'è anche il Circo Massimo».
In attesa di capire quale sarà la strategia del movimento, di certo c'è che nelle prossime ore inizieranno a riempirsi i cinque presidi alle porte della città, che accoglieranno mezzi in arrivo da tutta la Penisola.
Le aree individuate, tutte all'esterno del Grande raccordo anulare, sono ad Albano e Cecchina a sud, Palidoro ad Ovest, Fiano Romano, Capena e Formello e nord.
Una mobilitazione appoggiata anche da Giuliano Castellino, ex esponente romano di Forza Nuova, che ha annunciato di voler scendere in piazza al fianco degli agricoltori con la sua «Ancora Italia».
Dal canto suo Calvani sottolinea che il suo movimento è «apolitico».
«Alla manifestazione - avverte - non vogliamo bandiere dei partiti, dei sindacati, né politici». E mostra freddezza anche verso le parole pronunciate dalla premier Giorgia Meloni nei confronti della sua categoria.
«Al momento non abbiamo avuto contatti con Palazzo Chigi» dice ribadendo: «Abbiamo dato un ultimatum al governo di 5 giorni per recedere da tutti i trattati comunitari che stanno uccidendo l'agricoltura e per le dimissioni del ministro Lollobrigida. Noi vogliamo i fatti. Ci interessano solo le nostre campagne e non le campagne elettorali». Intanto, dopo l'incontro in Prefettura di martedì pomeriggio, sono continuati anche ieri i contatti tra la questura e i leader di Riscatto agricolo, il gruppo che in poche settimane ha raccolto numerose adesioni, per cercare un accordo sulla loro protesta nella capitale.
E ieri in serata è stata raggiunta l'intesa per una manifestazione in piazza San Giovanni venerdì mattina, con 1500 partecipanti e dieci trattori.
Sembrerebbe, dunque, essere abbandonata l'idea di un corteo sul Raccordo anulare annunciata dal leader toscano Salvatore Fais.