Appalti provinciali 63 milioni per 74 bandi
È la «ricetta anti crisi» in Trentino ma il sindaco di Pergine critica: «Nel Palazzo di Piazza Dante servono decisioni più rapide. Ci sono servizi che ci impediscono di procedere con celerità»
Appaltare, appaltare, appaltare. E farlo il più velocemente possibile. La «ricetta anti crisi» pare essere questa, in Trentino.
È quanto emerso dalla seduta del Consiglio delle autonomie, nel confronto tra il presidente della Provincia Ugo Rossi e l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss con i sindaci e i presidenti delle Comunità di valle, i cosdiddetti «enti intermedi».
In giunta si parla di «efficienza della spesa» e di «stop agli avanzi di amministrazione». Ma dal sindacdo del Comune di Pergine, Roberto Oss Emer, arriva la critica alla politica provinciale: «Massimo impegno, da parte nostra, per velocizzare le scelte, ma è indispensabile che la Provincia faccia lo stesso: ci sono servizi che ci impediscono di procedere con celerità».
Anche l’Apac (Agenzia provinciale per gli appalti e contratti) è sotto pressione, per il volume delle attività e per i continui ricorsi alla giustizia amministrativa.
E poi c’è la questione dei tempi di evasione delle «pratiche». Nell’ultima seduta, la giunta provinciale ha chiesto all’Apac di «avviare, entro il 31 dicembre, almeno il 90% delle procedure di gara mediante la pubblicazione del bando/inoltro di invito relativamente agli incarichi pervenuti, completi della documentazione definitiva, entro il 30 novembre».
Nel primo quadrimestre 2016, Apac ha seguito 66 procedure di gara per i committenti più diversi (Comuni, Comunità, Aziende pubbliche per i servizi alla persona, la stessa Provincia), per complessivi 99.725.171 euro, così ripartite: 40 di lavori per 35.030.951 euro (di cui 2 per importo superiore a 2 milioni per 17.188.575 euro e 38 sotto i 2 milioni, per 17.842.376 euro); 17 di servizi per 39.249.412 euro (di cui 11 sopra soglia comunitaria per 38.571.381 euro); 9 di forniture per 25.444.809 euro (di cui 6 sopra soglia comunitaria per 24.992.940 euro).
Apac ha anche pubblicato 3 nuovi bandi di abilitazione al Metap (mercato elettronico) per il servizio di trasloco e facchinaggio, il servizio di noleggio mezzi con autista e il servizio di manutenzione del verde pubblico.
Per il secondo quadrimestre, ad Apac è stato richiesto di espletare 273 procedure di gara per un importo di 332.590.874 euro: 128 riguardano lavori (di cui 6 sopra i 2 milioni) per complessivi 81.323.843 euro; 102 sono relativi all’appalto di servizi (di cui 63 sopra soglia) per un totale di 140.611.002 euro; 38 contratti fornitura (27 sopra soglia) per 109.809.503 euro.
Le procedure di gara espletate sono state 79, per 39.663.093 euro: 67 per lavori, 9 per servizi e 3 di fornitura. Le richieste all’Apac per il terzo quadrimestre sono 74, per 63,5 milioni. Arrivano dalla Provincia: 17, per 13.616.761 euro (6 di lavori, 7 di servizi e 3 forniture, più un concorsi di idee per 9 milioni); dagli entri strumentali (società partecipate): 8 richieste per 16.370.000 euro; dai Comuni: 31, per 11.636.318 euro; dalle Comunità di valle (7 richieste per 12.905.868 euro); dalle Aziende pubbliche per i servizi alla persona (6, per 8.626.000 euro).
Apac offre inoltre servizi di consulenza (2 richieste, per 231.121 euro, nel terzo quadrimestre. I servizi erogati alle diverse stazioni appaltanti sono gratuiti.