Tutti i soldi per le società partecipate Provincia, il più pagato è Girardi (A22)
Presidenti e consiglieri delle società partecipate dalla Provincia costano complessivamente (anche) all’ente pubblico oltre 2 milioni di euro. Il dato, riferito allo scorso anno, comprende indennità di carica, deleghe e gettoni di presenza.
Una somma da capogiro coperta anche da eventuali altri enti e privati che possiedono quote delle varie società.
A dominare la classifica degli amministratori più pagati è Alessandro Zorer , numero uno di Trentino Network, che percepisce un compenso di 117.250 euro lordi.
Va detto però che la retribuzione più sostanziosa è quella di Andrea Girardi , al timone dell’Autobrennero dal 28 aprile 2016: negli ultimi sette mesi dell’anno ha percepito 83.197 euro, ed è dunque sua la «poltrona d’oro» delle partecipate trentine.
Aprendo una parentesi sull’A22, il reddito complessivo dei dirigenti nel 2016 era di un milione 94mila euro, con il direttore generale Carlo Costa a quota 246.718 euro.
Dietro i due «presidenti-paperoni» si posiziona, peraltro a una certa distanza, la presidente di Pensplan Centrum spa Laura Costa , che nel 2016 per il suo incarico è stata pagata 90mila euro. Seguono il commendator Franco Senesi , al timone del Cda e del Consiglio esecutivo di Mediocredito spa, che ha percepito 83.914 euro e il presidente di Itea Salvatore Ghirardini (77mila euro).
Passando a Informatica Trentina, l’allora numero uno Paolo Boschini nel 2016 è stato pagato 61.500 euro. A lui è succeduto quest’anno l’ex vicedirettore generale del Comune di Milano Sergio Mancuso. Guardando invece a Patrimonio del Trentino, il presidente Giovanni Bortolotti ha ricevuto 53.750 euro.
Un passo verso la razionalizzazione e la riduzione dei cda annunciato dalla giunta provinciale guidata dal governatore Ugo Rossi è stato compiuto lo scorso mese di maggio, con l’aggregazione di Trentino Trasporti, Trentino Trasporti Esercizio e Aeroporto Gianni Caproni.
Nel 2016 le prime due società erano presiedute dall’avvocato Monica Baggia , che ha percepito un totale di 58.400 euro. Consistente è anche il compenso di Flavio Tosi , presidente di Trentino Sviluppo, la cui «busta» pesa meno rispetto all’anno precedente: nel 2015 a lui erano andati 58.196 euro, mentre lo scorso anno indennità e gettoni di presenza hanno portato nelle sue tasche 47.500 euro.
Un importo di poco superiore a quello ricevuto dal vicepresidente Fulvio Rigotti. Tra gli altri posti di «peso» ricordiamo Roberto Nicastro , alla cloche di Cassa del Trentino (38.500 euro), Paolo Duiella presidente di Interbrenero dal 31 maggio 2016 (18.188 euro) e presidente fino al 28 aprile di Autobrennero (48.200 euro) e infine Agostino Peroni a capo di Set Distribuzione spa (26mila euro), sorpassato dall’Ad Stefano Quaglino (55mila euro).