Provincia / Il caso

Cgil e Cisl: "Nelle case di riposo situazione critica e parametri minimi di assistenza"

A 24 ore dalla manifestazione  sui rischi legati alle sospensioni del personale no vax non sostituito, i due sindacati sono stati convocati dall'assessora Segnana, ma l'incontro ha deluso le aspettative: "Grandissima preoccupazione per questo atteggiamento che non tiene in considerazione una situazione difficile e complicata che così è destinata a peggiorare"

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FENALT Stato di agitazione: impossibile garantire il livello di assistenza

TRENTO. "Rassicurazioni sull’esito delle prime sospensioni che non avrebbero sortito difficoltà, tanto che nessuna richiesta di intervento è stata avanzata al tavolo tecnico istituito tra Apss, Upipa e Spes”: questo, si legge in una nota stampa dei sindacati, quanto emerso nel corso dell’incontro con l’assessora Stefania Segnana, i dirigenti Ruscitti e Nava di venerdì pomeriggio con i sindacati, convocato dopo la mobilitazione di ieri in via Gilli da parte di Fp Cgil e Cisl Fp.”

"Situazione tuttavia - proseguono le due sigle sindacali, rappresentate da Luigi Diaspro (Fp Cgil) e Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) - che stride con quanto ci viene raccontato dai luoghi di lavoro in cui si starebbero applicando i parametri minimi di assistenza previsti per l’accreditamento (1 infermiere ogni 15 posti letto) anziché quelli ottimali adottati sul territorio (1 ogni 10).

Una scelta di esclusiva responsabilità delle apsp, ha tenuto a chiarire Ruscitti, in alcun modo sollecitata da atti dell’assessorato.

C’è dunque un tema fondamentale che attiene alla necessità – come chiediamo da tempo - di riunire intorno al tavolo tutti gli attori del sistema delle apsp e rsa perché non è possibile né efficace fare tavoli separati in cui si verifica i il classico scaricabarile.”

I due sindacati guardnao poi avanti e temono che il quadro sia destinato a peggiorare ancora: "Probabilissimo l'aggravarsi della situazione a seguito della seconda tranche di sospensioni che, pur previste per la fine di ottobre, preoccupano enormemente il personale che sarà chiamato in ogni caso ad assicurare i servizi.

Su questo punto non sono state fornite risposte chiare, si tende sostanzialmente a monitorare la situazione. C'è quindi grandissima preoccupazione per questo atteggiamento che non tiene in considerazione una situazione difficile e complicata".

I sindacati spiegano anche di aver sottoposto a piazza Dante il tema delle risorse: "Un sistema premiale per gli aumentati carichi di lavoro, i quasi 4 milioni degli impegni già presi per dare il giusto riconoscimento economico a oss e infermieri delle apsp, chiudere l'accordo di settore e soprattutto rinnovare il contratto collettivo scaduto da quasi tre anni. Nessuna risposta su questo da parte dell’assessora, se non un vago rinvio ad ulteriori verifiche da fare presso la giunta".

Insomma, un nuovo grido di dolore e un giudizio negativo sull'atteggiamento dell'ente pubblico: “Piazza Dante deve andare oltre le tante parole di sostegno e dare risposte concrete. Un incontro convocato tardi e ancora interlocutorio che vogliamo giudicare tuttavia positivo se determinerà, come chiesto e assicurato dall’assessora Segnana, la prosecuzione del confronto ad un tavolo allargato a Upipa e Spes e se, soprattutto, arriveranno risposte concrete per gli operatori del sistema delle apsp e delle rsa trentine.

Per questo lo stato di agitazione permane e, in caso del perdurare dell’assenza di risposte, la mobilitazione proseguirà, con azioni compatibili con il quadro di risalita della curva epidemiologica e di gravissima carenza di personale. Non è più accettabile che siano sempre le lavoratrici e i lavoratori a pagare il prezzo di decisioni tardive e sbagliate della politica", concludono Diaspro e Pallanch.

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