Caso Tateo, c'è anche un ricorso al Tar: sarà battaglia legale con l’Azienda Sanitaria
Gli avvocati dell’ex primario di Ginecologia, licenziato, chiedono di avere accesso alla denuncia presentata da sei ginecologhe: per l’Azienda «richiesta immotivata»
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TRENTO. Procedimento penale, una annunciata causa civile per ottenere l'annulamento del licenziamento, ed ora anche battaglia sul fronte amministrativo.
É sempre più ad ampio raggio il contenzioso innescato dal «caso Tateo», l'ex primario di Ostetricia e Ginecologia all'ospedale Santa Chiara, accusato di maltrattamenti sul lavoro e licenziato dall'Azienda sanitaria.
L'Apss ha deliberato di costituirsi in giudizio avverso il ricorso proposto al Tar all'avvocato Vincenzo Ferrante, legale di Saverio Tateo.
Il ricorrente chiede che il Tar «pur in assenza di provvedimento espresso o tacito di Apss - si precisa nella delibera dell'Azienda sanitaria - a tutela dei suoi diritti e delle sue posizioni, accerti il suo diritto ad opporsi validamente a che sia dato accesso ai documenti in relazione ai quali i controinteressati (cioè le sei ginecologhe che accusano Tateo, ndr) hanno formulato istanza di accesso ed accerti altresì l'esistenza di un obbligo dell'Azienda sanitaria a provvedere ad accogliere la domanda avanzata dai controinteressati medesimi».
In sostanza il legale di Tateo si oppone con un ricorso in prevenzione alla richiesta di accesso agli atti presentata a dicembre dai legali delle sei ginecologhe. Secondo l'Azienda sanitaria il ricorso in oggetto «pare oltre che inammissibile ed infondato, privo di interesse ad agire da parte del ricorrente».
Il direttore generale «facente funzioni» dell'Apss Antonio Ferro ha affidato al Servizio legale l'incarico di rappresentare nel giudizio davanti al Tar l'Azienda sanitaria.