Quattro scialpinisti morti sulle Alpi in 24 ore: due in Alto Adige, gli altri in Valle d’Aosta
Hans Waldner, 67 anni, e Verena Stecher, di 46, entrambi di San Valentino alla Muta, sono stati travolti a 2.700 metri sulla Cima Tiergartenspitz. Nelle stesse ore Ylvie Folie, figlia di Verena Stecher, insieme alla sorella Marit, partecipava ai campionati italiani di sci di fondo a Dobbiaco
I FATTI Sette escursionisti travolti dalla valanga
VALLE AURINA Trovati morti i due dispersi
SLAVINA Badia, valanga travolge due scialpiniste tedeschi
MIRACOLATO Il commovente racconto di Carluccio Sartori
BOLZANO/AOSTA. Quattro morti a causa di due valanghe sulle Alpi italiane in meno di 24 ore. La neve tornata a imbiancare le cime ha attirato gli appassionati di scialpinismo, ma ha anche aumentato il pericolo di distacchi. Due torinesi sono stati travolti sabato in Valtournenche (Aosta), sullo Château des Dames, vetta di 3.488 metri poco distante dal Cervino.
L'allerta per il mancato rientro dei due amici è arrivata però in serata. Così solo questa mattina sono stati trovati in un canalone diventato un imbuto i corpi di Velio Coviello, 38 anni, ricercatore dell'Irpi del Cnr, e di Gabriele Del Carlo (39), consulente per la mobilità e membro dello staff dell'ex giunta Appendino. Proprio mentre i soccorritori turavano fuori dalla neve i loro corpi, dall'altra parte della catena alpina, vicino a Passo Resia, in Vallelunga (Bolzano), altri due scialpinisti hanno perso la vita sotto un distacco.
Hans Waldner, 67 anni, e Verena Stecher, di 46, entrambi di San Valentino alla Muta, sono stati travolti a 2.700 metri sulla Cima Tiergartenspitz. Un ventisettenne, che era nel gruppo di sette escursionisti, tutti della val Venosta, è stato ricoverato in ipotermia all'ospedale di Bolzano. Nelle stesse ore Ylvie Folie, figlia di Verena Stecher, insieme alla sorella Marit, partecipava ai campionati italiani di sci di fondo a Dobbiaco, che si sono conclusi senza premiazione: seconda nella classifica giovani della team sprint, è stata informata dell'incidente solo dopo la gara.
Altre tragedie sono state evitate grazie al "provvidenziale aiuto dei compagni" per estrarre i sepolti, individuati in modo rapido "grazie ai dispositivi Artva che indossavano", fa sapere il Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico. In mattinata nella zona di Punta Marani, sulle Alpi Lepontine, nel territorio di Baceno (Verbano-Cusio-Ossola), una cinquantenne è stata tirata fuori dalla neve in gravi condizioni e portata in elicottero al Cto di Torino.
A Courmayeur (Aosta), poco dopo le 13, un freerider rimasto sotto la neve è stato tratto in salvo dai due compagni in un canale sotto Punta Helbronner (3.462 metri). E' illeso. Incidenti che si sommano ad altri due, senza feriti gravi, avvenuti sabato intorno alle 13 sempre in Valle d'Aosta. Sul Col Serena, nella zona del Gran San Bernardo, tre scialpinisti sono stati travolti e una donna francese di 58 anni è stata poi portata in ospedale per accertamenti. Poco dopo sulla Punta Valletta, sopra Pila, un'altra valanga ha travolto altri tre escursionisti con gli sci, rimasti illesi, sfiorandone altri sette. "È sconcertante che ci siano scialpinisti che disattendono i bollettini che indicano pericolo, esponendo i soccorritori a rischi per salvataggi assai costosi per la comunità, spesso purtroppo solo per recuperare le salme di chi è stato vittima della propria imprudenza".
L'assessore regionale della Valle d'Aosta Luciano Caveri lo ha scritto stamane in un tweet, proprio durante le operazioni di recupero dei due scialpinisti torinesi in Valtournenche. Sabato, quando sono stati seppelliti nel canalone di Vofrède, il pericolo valanga era di grado 'forte', 4 su 5. Li ha travolti una slavina con uno sviluppo di 800 metri e un fronte di 500. Una massa di neve che "non lascia scampo", spiega Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano. "L'orario di partenza, l'assenza di tracce più in alto e l'esposizione del versante a Est fanno ritenere che la valanga si sia staccata