Il Punto d'incontro raccoglie 62 mila euro con l'iniziativa "Un posto alla volta": ecco cosa ne ha fatto
Si finanziano così percorsi di inclusione socio-lavorativa per 10-15 persone fra quelle che ogni giorni si mettono in fila per un pasto davanti alla porta della storica struttura che offre asistenza e ascolto a persone in difficoltà
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TRENTO. Da fine novembre 2023 a fine febbraio 2024 il Punto d'incontro di via Travai a Trento ha raccolto 62.394,44 euro con l'iniziativa "Un posto alla volta". L'intera cifra - spiega una nota - sarà destinata "all'offerta di percorsi dedicati a chi oggi è in fila davanti alla nostra soglia, per proporre una via di uscita, verso un futuro nel quale, un 'posto alla volta', ci sia spazio per tutti.
Percorsi di formazione al lavoro, tirocini di inclusione, laboratori socio occupazionali: abbiamo a Mattarello un laboratorio di falegnameria che è ideale per questo".
La cooperativa può ora finanziare autonomamente alcuni percorsi di inclusione socio lavorativa e stima di poter intercettare dalle 10 alle 15 persone nell'arco di quest'anno e del prossimo.
"La nostra fila davanti al Punto d'incontro è lunga. Con queste risorse possiamo offrire un ponte fra la strada e il lavoro. Abbiamo già cominciato ad offrire un posto in più. Abbiamo già iniziato a farlo: ce lo racconta Antonio quanto può essere importante ogni singola risorsa per, come dice lui, riprendersi e uscire da quel disastro che è la strada. Ma potrebbe dircelo anche Abu e potranno dircelo tanti altri", si legge ancora nella nota.
"Vediamo ogni giorno una moltitudine crescente di persone varcare la soglia del Punto d'incontro: se nel 2021 offrivamo ogni giorno mediamente 109 pasti, già nel 2022 eravamo saliti a 147. Lo scorso anno ben 203 o ad oggi siamo oltre le 230 persone di media, con picchi oltre i 260".
La campagna "Un posto alla volta" mirava innanzitutto a poter ampliare il numero di addetti nel laboratorio di falegnameria di Mattarello e dare così impiego (e attraverso di esso dignità e prospettive) a un numero che vada oltre le dieci persone che attualmente vi lavorano realizzando prodotti di falegnameria e artigianato spesso valorizzando scarti di lavorazione, in un processo che volutamente attraverso la concretezza del produrre è anche simbolico dal punto di vista sociale.
Una campagna che guarda al laboratorio interno, ma vuole anche sensibilizzare il Trentino tutto - dalle istituzioni al tessuto economico, dai semplici cittadini all'associazionismo - sull'importanza di impegnarsi in prima persona per affrontare un problema che non è più emergenziale ma strutturale. Quello dell'accoglienza e dell'inserimento.