«Servono pagamenti veloci per non bloccare le aziende»

«In termini generali - a parlare è il presidente degli industriali  Paolo Mazzalai - se la Provincia ha dei problemi finanziari non può pensare di risolverli trasferendoli ad altri. Mi rendo conto che è la soluzione più semplice, ma non è quella definitiva perché non si fa altro che spostare il problema ad altri. Troppo facile fare così»

di Daniele Battistel

iva soldi pagamenti euro bolletteTRENTO - Guardando i loro colleghi in giro per l'Italia imprenditori (grandi e piccoli) e commercianti trentini non possono certo lamentarsi: gli enti pubblici locali pagano. E pagano abbastanza velocemente. Eppure la notizia circolata l'altra sera nella riunione di maggioranza che da settembre la Provincia dovrà dilazionare i pagamenti a fornitori e imprese ha allarmato tutto il mondo economico. Che sui soldi della Provincia e dei Comuni fa affidamento per avere una certa disponibilità di cassa in tempi rapidi, in modo da poter resistere ai tempi lunghi di pagamenti di altri clienti.
 
Eppure anche in Trentino la situazione potrebbe cambiare. E tutto per colpa dell'ormai famigerato patto di stabilità nazionale che obbliga tutte le amministrazioni pubbliche a non poter spendere più di una certa cifra per non fare sballare i conti tra entrate ed uscite scatenando i richiami di Bruxelles.
Comunque sia la situazione, se effettivamente ci dovessero essere dei rallentamenti nei pagamenti questo andrebbe a discapito delle piccole imprese trentine.
 
«In termini generali - interviene il presidente degli industriali  Paolo Mazzalai  - si tratta di un'operazione sconveniente e inopportuna: se la Provincia ha dei problemi finanziari non può pensare di risolverli trasferendoli ad altri. Mi rendo conto che è la soluzione più semplice, ma non è quella definitiva perché non si fa altro che spostare il problema ad altri. Troppo facile fare così».
Mazzalai aggiunge: «Se io come imprenditore ho qualche problema finanziario non posso non dare gli stipendi ai miei collaboratori, la stessa cosa la Provincia. Anzi, l'amministrazione pubblica, avendo un alto rating, se del caso faccia degli approvigionamenti sul mercato finanziario per garantire i pagamenti». «È il colmo - conclude- che mentre in Italia, pur tra mille difficoltà e partendo da situazioni molto peggiori della nostra, si sta cercando di accorciare i tempi di pagamento, qui da noi si allungano. Si cita sempre l'autonomia, ma se ci omologhiamo al resto d'Italia allungando i tempi, siamo in perfetta controtendenza». 
 
Ad ammorbidire un po' i toni interviene, stavolta, il presidente degli artigiani  Roberto De Laurentis , solitamente mai tenero con la burocrazia provinciale. «Per quanto riguarda i tempi pagamenti non ho dati freschissimi, ma in generale posso affermare che la Provincia paga mediamente entro 40 giorni». Un po più lenti i Comuni. «Per quelli si va tra i 60 e i 90 giorni, anche se qualche amministrazione va addirittura più in là». «Per quanto riguarda noi artigiani - insiste il presidente - i ritardi a volte possono essere anche giustificati. Poniamo il caso che un anno nevichi tanto e il Comune sfori il budget per lo sgomerbo neve. È naturale che i nostri piccoli artigiani che hanno svolto il servizio vengano pagati tardi visto che il Comune deve prima trovare i soldi e fare la variazione di bilancio prima di onorare la fattura».
 
Giovanni Profumo , direttore dell'Unione e Commercio, concorda con gli industriali sul fatto che i pagamenti in ritardo possono mettere in crisi tante imprese. «È un argomento che abbiamo in nota per approfondirlo con la giunta provinciale».
 
«Per quanto ci riguarda - chiude  Gloria Bertagna , direttrice di Confesercenti - non abbiamo mai avuto segnalazioni dai nostri associati di problemi di pagamenti con la Provincia. Anzi, a detta dei miei colleghi in giro per l'Italia noi siamo fortunati. Direi che siamo assolutamente nei tempi di legge».

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