Trento Rise, dubbi sul futuro. Le attività restano in standby
Per Trento Rise arrivano i soldi con il contagocce. Stretta tra l'inchiesta giudiziaria da un lato e l'indagine della Ue sulle risorse impiegate per i Pcp, per la società che ci occupa di mediare tra ricerca pura da un lato e il mondo delle imprese dall'altro, in queste settimane si sta mettendo a punto il modello futuro. E, nell'attesa di capire cosa sarà del consorzio (ci sono Fbk, Università e Provincia tra i soci finanziatori), oggi guidata da Aronne Armanini dopo l'addio di Fausto Giunchiglia, la Provincia nelle settimane scorse ha congelato tutti i finanziamenti sulle attività in essere e sta verificando come e in che modo effettuare i pagamenti sugli impegni già presi dalla società. Per quelli che non verranno considerati sufficientemente motivati, la Provincia intende evitare di versare risorse.
Per ora, come detto, ad arrivare a Trento Rise, che occupa una quarantina di persone, sono le risorse per le cosiddette spese indifferibili, ovvero quelle che vanno pagate per il funzionamento ordinario della società. La Provincia, con una determinazione del Servizio istruzione e ricerca ha infatti deciso di assegnare risorse a Trento Rise per pagare almeno gli stipendi di aprile e maggio, visto che le risorse che la società aveva in cassa prima della determinazione provinciale potevano coprire di fatto le esigenze solo per il mese di marzo.
Per quanto riguarda Trento Rise, ricordiamo, con lettera del Dipartimento della conoscenza protocollo del 23 febbraio 2015 è stata comunicata la sospensione dei finanziamenti assegnati sulle attività oggetto del procedimento di indagine avviato dal 2014 dall'autorità giudiziaria. Il 2 marzo Trento Rise ha inviato alla Provincia il prospetto dei flussi di cassa annuali da cui risultava una disponibilità sufficiente alla copertura degli oneri indifferibili per il mese di marzo 2015. Per questo per «assicurare il corretto funzionamento» di Trento Rise il Servizio istruzione ha deciso subito «di procedere al pagamento dell'importo di 500.000 euro». Erogazione che «è destinata alla copertura degli oneri connessi agli stipendi del personale» e «del pagamento del modello F24 (oneri del personale, liquidazione mensile IVA e delle imposte dirette)».
Rispetto al futuro di Trento Rise, c'è un gruppo di lavoro che comprende Provincia, Fbk, e Università, tra le ipotesi c'è quella di conservare la parte che ha funzionato del consorzio e di modificare quello che invece viene ritenuto sbagliato. Per quanto riguarda i tempi, probabilmente entro maggio potrebbe esserci una prima definizione del ruolo e della struttrura futura di Trento Rise.
Ma il presidente della Provincia Ugo Rossi spiega che ci potrebbe volere di più. «Lasciamo ai nuovi vertici di Fbk e Università il tempo per elaborare con la Provincia il modello per la prossima Trento Rise - afferma Rossi - Sarà coinvolta anche la Fondazione Mach che potrebbe entrare come socia perché abbiamo anche l'agro-alimentare e progetti di call europee» cioè di bandi di ricerca e innovazione con finanziamenti Ue, «proprio in questo settore». Secondo Rossi quello che è certo è che «il Trentino avrà una struttura che si occuperà del passaggio tra innovazione e ricerca e imprese, che saranno maggiormente coinvolte. Saranno i soci a decidere di comune accordo come verrà sviluppata e rilanciata Trento Rise».