Negozi in montagna: la Provincia programma aiuti e facilitazioni
La delibera approvata oggi ridetermina innanzitutto l'ammontare dei contributi pubblici agli esercizi multiservizi. Tenuto conto del fatto che aprire un esercizio commerciale in un'area di montagna periferica è spesso una scelta molto "coraggiosa", anche sotto il profilo economico, è stato deciso di portare il premio di insediamento da 15.000 a 22.000 euro. Ad esso possono accedere gli esercizi che avviano un'attività di dettaglio di generi alimentari e di prima necessità e di pubblico esercizio, in luoghi dove non sono presenti da oltre un anno esercizi analoghi.
Cambia anche il contributo alla permanenza, che passa da 9.000 a 10.000 euro annui (elevabili a 11.000 in caso di consegna gratuita della spesa a domicilio) per chi gestisce un'attività di commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità o di multiservizi. Per le imprese che svolgono attività di pubblico esercizio esso è pari a 4.000 euro.
L'altra novità riguarda l'ampliamento della gamma di possibilità sia a favore dei gestori sia a favore dei residenti, anche con l'eventuale coinvolgimento di enti pubblici (Comuni in primis) e di altri enti come ad esempio Poste Italiane.
Alcuni dei nuovi servizi assumono pertanto il carattere di servizio di interesse pubblico. Abbiamo quindi da un lato quelle attività più strettamente inerenti al commercio di generi alimentari e misti come il servizio gratuito di consegna della spesa a domicilio, la vendita di carni, la vendita di giornali e riviste, dall'altro l'erogazione di servizi come i pagamenti (bollo auto, bollettini vari), navigazione internet e accesso alla posta elettronica attraverso una postazione Pc fissa, telefax e fotocopie, accesso al wifi, servizi stampa referti medici e accesso alla cartella clinica, punto di raccolta e invio corrispondenza privata (nei centri privi di ufficio postale), bancomat, ricariche telefoniche, e altri ancora.
Le domande per il contributo per l'insediamento o la permanenza possono essere presentate alla Provincia dal 10 gennaio al 28 febbraio di ogni anno».