Proposta di contratto delle società pubbliche No da Informatica Trentina: ci penalizza
L'assemblea dei dipendenti di Informatica Trentina, presenti 150 lavoratrici e lavoratori su 275, ha detto no alla proposta di contratto unico delle società partecipate dalla Provincia avanzata al tavolo tra agenzia negoziale Apran e sindacati. La proposta, che avrebbe dovuto sbloccare una situazione che si trascina da tempo, è di adottare per tutte le partecipate, con alcune eccezioni, il contratto del terziario, già applicato a Trentino Sviluppo e Trentino Marketing. Ma gli informatici, che oggi sono inquadrati nel contratto dei metalmeccanici, hanno ritenuto che questa ipotesi li penalizzi e l'hanno bocciata, negando ai sindacati il mandato per chiudere la trattativa. Che quindi torna in alto mare.
«Il tavolo di fatto è saltato» afferma Luciano Remorini della Fim Cisl che, insieme a Aura Caraba della Fiom Cgil, segue il comparto metalmeccanico delle partecipate cioè, appunto, Informatica Trentina. Al tavolo c'erano i rappresentanti di Provincia e Apran, a partire dal presidente dell'Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale Giorgio Bolego , e i rappresentanti sindacali delle diverse categorie e delle confederazioni, tra cui i segretari della Cgil Franco Ianeselli , della Cisl Lorenzo Pomini e della Uil Walter Alotti.
«Provincia e Apran hanno proposto l'applicazione a tutti del contratto del terziario - spiega Remorini - con una serie di eccezioni però. L'Itea applica per metà il contratto pubblico e per metà quello di Federcasa. Cassa del Trentino e Trentino Riscossioni, che non si fondono più, mantengono il contratto dei bancari. Le due società che cambierebbero contratto sono Trentino Network, che finora applicava il contratto delle telecomunicazioni, e Informatica Trentina che applica il metalmeccanico».
«Le due società vanno verso la fusione - prosegue il sindacalista - I rappresentanti sindacali di Trentino Network hanno detto sì al passaggio al terziario. I lavoratori di Informatica Trentina invece hanno detto no e hanno proposto di arrivare ad un polo Ict col contratto metalmeccanico».
La proposta della Provincia, dicono i sindacati, era ultimativa: prendere o lasciare. Anche per questo è stata bocciata in assemblea. A questo punto al tavolo ha detto no alla proposta anche il segretario della Uil Alotti e dubbi sono stati sollevati da altri. La conclusione è stata un verbale in cui si prende atto delle diverse posizioni e, ovviamente, non si firma niente.
«Se ora la Provincia disdetta il contratto degli informatici perché non firmano, mi riservo azioni legali - sottolinea Remorini - Ma se domattina ci dicono che l'integrativo è disdettato, non lavora più nessuno perché il contratto non regola solo gli aspetti economici ma anche quelli normativi, le regole del lavoro stesso».
La proposta dei sindacati e dei lavoratori è invece quella di un contratto unico delle due aziende che costituiranno Trentino Digitale, cioè il polo delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, con i 275 dipendenti di Informatica Trentina e i 70 di Trentino Network. «A meno che non pensino di fare come con l'Itea, dove i dipendenti hanno due contratti diversi».