Rifiuti nucleari in Italia: ogni anno 500 metri cubi

Fra circa 50 anni si arriverà a quota 90 mila

La produzione di rifiuti radioattivi in Italia è continua: si attesta intorno a circa 500 metri cubi all’anno, provenienti dalle centrali atomiche in fase di smantellamento, dagli ospedali e dalle industrie. Ciò significa che fra circa 50 anni sul nostro territorio ci saranno 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi: 75 mila a bassa e media radioattività e 15 mila ad alta. A dirlo è il consulente della commissione Ecomafie, Roberto Mezzanotte, intervenuto ad un convegno organizzato dalla stessa commissione alla Camera.

Il primato della concentrazione di radioattività di rifiuti nucleari - spiega l’esperto - spetta al Piemonte, dove ci sono i due terzi di tutti i rifiuti radioattivi italiani. In termini di volumi invece in testa c’è il Lazio, con circa un terzo dei volumi di rifiuti radioattivi di tutta Italia, al centro Enea della Casaccia vicino Roma. «La produzione di rifiuti radioattivi finisce con il completo smantellamento degli impianti». In Italia i rifiuti radioattivi sono circa 30 mila metri cubi, «già prodotti e presenti nei siti, poi ci sono altri 40 mila metri cubi» che vanno sotto la voce «smantellamento degli impianti nucleari».

 

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