Provincia: per il Mart spesi 105 milioni in 12 anni

In 12 anni il Mart è costato alla Provincia 105 milioni di euro. La cifra è indicata nella risposta che il presidente della Provincia Alberto Pacher ha dato al consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini. Anno per anno, vengono indicati gli stanziamenti per quello che è uno dei musei cardine dell'offerta culturale trentina. Il picco dei contributi è stato raggiunto nel 2008, quando al Mart di Rovereto sono andati 9,7 milioni di euro. Dal 2009 è iniziato un inesorabile calo di risorse  

rovereto.JPGIn 12 anni il Mart è costato alla Provincia 105 milioni di euro. La cifra è indicata nella risposta che il presidente della Provincia Alberto Pacher ha dato al consigliere provinciale della Lega Nord Claudio Civettini. Anno per anno, vengono indicati gli stanziamenti per quello che è uno dei musei cardine dell'offerta culturale trentina. Il picco dei contributi è stato raggiunto nel 2008, quando al Mart di Rovereto sono andati 9,7 milioni di euro. Dal 2009 è iniziato un inesorabile calo di risorse, una stretta culminata nel 2013 con uno stanziamento di 7,7 milioni di euro e il conseguente taglio di alcuni grandi eventi.
A fronte di questo considerevole investimento, le ricadute non sono ancora precise, anche se gli studi fatti sino ad ora rilevano come l'effetto Mart favorisca soprattutto bar e ristoranti, molto meno invece è l'indotto per il comparto alberghiero.
«Ad oggi - si legge nella risposta data dal capo dell'esecutivo a Civettini - non è stata fatta nessuna ricerca sistematica ed approfondita circa la ricaduta sull'economia locale delle attività del Mart. Peraltro, è in programma, da parte dell'Osservatorio sulle attività culturali l'avvio di una ricerca sull'impatto e sull'indotto economico delle attività culturali nel loro insieme, comprese anche quelle dei musei».
Alcuni dati, però, ci sono. Sono relativi ad una ricerca condotta dall'Osservatorio provinciale per il turismo. «Per il Mart, le ricadute economiche dirette nel 2008, calcolate partendo da un periodo di rilevazione di 5 mesi (che però copriva circa il 63% del totale dei visitatori) sono state stimate in 2 milioni e 600 mila euro, ma risulterebbero di poco meno di 6 milioni di euro se si considerassero anche i 110 mila visitatori entrati gratuitamente ("altri gratuiti"), pari a più del doppio dei paganti il biglietto intero o ridotto». La ricerca prosegue rilevando che «più di nove decimi di queste ricadute economiche dirette  rimangono a Rovereto». Si tratta di «una quota superiore a quella riscontrata a Trento per il Buonconsiglio». Per la città della quercia la voce di spesa più significativa è imputabile alla ristorazione (bar, ristoranti e pubblici esercizi) che incide per poco più del 40%. Segue la distribuzione commerciale, comprensiva degli acquisti al bookshop del Mart, cui è imputabile poco più di un terzo del totale stimato. La biglietteria, che rappresenta la principale voce di entrata del Mart, ammonta a meno di un quinto del totale delle ricadute economiche stimate (quindi a circa 500 mila euro). Chi beneficia relativamente meno di queste ricadute è la ricettività (alberghi e affini), cui è imputabile una quota pari solamente a poco più del 7% del totale, vale a dire meno di 200 mila euro nell'arco dell'intero 2008.
Civettini aveva chiesto conto anche dei compensi annui previsti per direttore del Mart e consiglio di amministrazione. Ecco la risposta: «Al direttore del Mart sono assegnati 143 mila euro lordi, al presidente 22.500 euro, al vicepresidente 10.800 euro e ai singoli componenti del cda 2.700 euro».
Quanto al futuro del Mart, il presidente Pacher assicura a Civettini che «la conferenza dei presidenti e dei direttori dei musei, consentirà di definire una strategia comune del sistema museale trentino all'interno di una vera e propria logica di sistema, per mantenere i livelli di eccellenza raggiunti in questi anni».

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