Ahi, ahi l'italiano! Gli errori più grossolani dei maturandi

Giganteschi dubbi turbano i sonni dei ragazzi alla vigilia della prima prova di maturità

Giganteschi dubbi turbano i sonni dei ragazzi alla vigilia della prima prova di maturità. Il problema non è tanto l’autore che verrà proposto per l’analisi del testo, quanto apostrofi, accenti e, più in generale, le regole della nostra lingua. Un maturando su 10 infatti ha paura di cadere sull’italiano e fa bene: il 38%, infatti, scrive «qual’è», il 27% scambia l’accento con l’apostrofo quando si tratta di abbreviare «un poco». E non sono queste le sole lacune che gli studenti dell’ultimo anno di superiori si portano dietro stando ai dati di una ricerca di Skuola.net svolta su un campione di circa 1500 maturandi.

Ecco perché oggi il portale studentesco lancia online un Vademecum per aiutare gli studenti a evitare questi errori comuni, che verrà poi distribuito di fronte alle più importanti scuole di Roma e Milano.
Sono lacune che possono valere un’insufficienza alla prova: basta un apostrofo fuori posto, infatti, per guadagnarsi una correzione sul compito.

E sono proprio gli apostrofi e gli accenti a dare i maggiori problemi ai maturandi. Se circa il 45% degli intervistati, infatti, cade sulla corretta grafia di «qualcun altro», aggiungendo un apostrofo che non ci vuole, grossi problemi si verificano anche con la particella «ci».

Probabilmente un commissario d’esame non sarà contento di leggere la forma erronea «c’è ne sono» nell’elaborato di un maturando. Eppure, è quasi il 13% degli intervistati a scrivere in questo modo.

Nessuna scusa nemmeno per chi scrive «sufficiente» dimenticando una «i». I maturandi che lo fanno non sono pochi: circa 1 su 6. Scorrettissimo anche quel 6% che scriverebbe «pultroppo» anzichè «purtroppo», e quel piccolissimo, ma esistente 1% che sceglierebbe «a me mi piace» invece che «a me piace».

Non manca chi sbaglia aggiungendo una «i» di troppo anche alla parola «conoscenza»: il 21% dei maturandi intervistati. Maturandi che continuano a sbagliare anche quando si chiede loro qual è la forma corretta fra «tre ore fa» e «tre ore fà». A credere sia l’ultima opzione quella giusta è il 14% degli studenti al quinto anno. Ancora di più coloro che sono convinti che la frase «lui dà il via» si scriva senza accento sulla «a», in questo caso circa 1 su 4.

Intanto in rete si ride con un video che tra i maturandi ormai è un cult:

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