Doping, la Russia consegna i dati dei suoi laboratori
Accordo fra Russia e Wada sulla consegnata dei dati del laboratorio antidoping di Mosca. Lo ha annunciato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. «I dati erano pronti a essere consegnati durante la scorsa visita ma sono emersi alcuni problemi tecnici più di natura logistica che sostanziale. Dei contatti sono attualmente in corso fra i nostri apparati sportivi ed è stata raggiunta un’intesa con la Wada relativa al lavoro da svolgere in futuro».
Gli uomini dell’Agenzia mondiale antidoping inizieranno oggi il loro lavoro nel laboratorio dove raccoglieranno i dati relativi ai campioni prelevati agli atleti russi fra il 2011 e il 2015.
La Rusada, l’agenzia antidoping russa, rischia di essere nuovamente sospesa. Lo scorso settembre la Wada aveva messo fine, dopo tre anni, alla sospensione mettendo però un paletto: entro la fine del 2018 le autorità russe avrebbero dovuto garantire il pieno accesso a dati e campioni del laboratorio antidoping di Mosca agli ispettori della stessa Wada. Condizione che però, ad oggi, non è stata ancora soddisfatta. L’agenzia mondiale aveva infatti fatto sapere che le autorità russe avevano impedito la raccolta dei dati sostenendo che gli strumenti degli ispettori non erano in possesso degli standard richiesti dalle leggi locali, «problema che non era stato posto nell’incontro iniziale dello scorso 28 novembre».
Un rapporto sulla vicenda sarà esaminato nella riunione del 14-15 gennaio per verificare la conformità della Rusada ma il via libera del Cremlino e l’intesa raggiunta sulla questione dovrebbe, o almeno così sperano a Mosca, scongiurare la nuova sospensione.