Dellai: la barriera austriaca al Brennero è antieuropea «Stupisce il silenzio del Tirolo, torna il nazionalismo»
«Stupisce il silenzio del Tirolo, torna il nazionalismo»
Sull'intenzione austriaca di erigere una barriera anti-migranti al Brennero dura presa di posizione di Lorenzo Dellai, ex governatore trentino e oggi presidente del gruppo parlamentare Democrazia solidale-Centro democratico alla Camera: «La decisione austriaca di ripristinare il confine del Brennero per evitare eventuali ingressi di profughi è l’esatto contrario di ciò che ci si attenderebbe da un Paese che abbia a cuore i comuni interessi europei.
Il cancelliere Faymann, mentre concorda almeno a parole con il nostro presidente del consiglio una strategia di rilancio dei valori sociali europei, conferma una decisione che va in direzione esattamente opposta».
«Meraviglia l’assenza di reazioni se non l’adesione a questa decisione da parte dei nostri amici tirolesi, che avevano celebrato la caduta del Muro del Brennero anche come occasione di ricucitura di territori legati da culture comuni separati dalle ideologie nazionaliste.
Queste ideologie nazionaliste - conclude Dellai - stanno ora riemergendo sotto la spinta della paura e del condizionamento di opinioni pubbliche sempre più preoccupate. Ma erigere vecchi muri non porta da nessuna parte, se non indietro».
La barriera al Brennero, sul modlelo di quella realizzata al confine sloveno, potrebbe essere pronta già entro un paio di mesi.
La stampa austriaca ipotizza anche come potrebbe essere allestito l’impianto che potrebbe costituire un serio problema nei transiti nell’asse tra il sud ed il nord dell’Europa. Si dovrebbe realizzare una carreggiata di controllo sulla strada al cui margine sorgerebbero dei container. All’interno vi sarebbero i gendarmi, incaricati di controllare i documenti di chi passa e di smistare i migranti.
Le notizie che arrivano dal fronte austriaco preoccupano i governatori locali, ma anche il premier Matteo Renzi che, al termine dell’incontro con il cancelliere austriaco Wermer Faymann oggi a Roma, ha telefonato al governatore altoatesino, Arno Kompatscher, per rassicurarlo.
Che la situazione sia seria lo hanno confermato le parole del Ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz. Il giovanissimo leader dei Popolari in questi giorni sta compiendo una missione nell’Europa orientale per una serie di contatti con i governi, tesi proprio a trovare una soluzione al problema del transito dei migranti. Parlando in Macedonia, Kurz ha annunciato che l’Austria ha quasi raggiunto il numero massimo di rifugiati che prevede di raccogliere entro l’anno e che è pronta a chiudere le frontiere a nuovi arrivi. Kurz ha precisato che il limite massimo dei 37.500 migranti sarà raggiunto «entro un mese»: a quel punto Vienna fermerà ai profughi le proprie frontiere.
Nell’incontro a Roma con il presidente del consiglio Matteo Renzi, il cancelliere austriaco Werner Faymann ha chiesto l’impegno dell’Unione europea: la Commissione - ha auspicato - con l’Europa tutta metta in cantiere degli accordi di rimpatrio.
Il cancelliere ha poi sottolineato: «Non si possono lasciare da soli paesi come l’Austria e l’Italia. Insieme saremo più forti».
L’ipotesi di una barriera al Brennero impensierisce seriamente le autorità altoatesine in primis, ma anche trentine e quelle della regione austriaca del Tirolo. In quest’area il confine del Brennero viene sentito con una tonalità particolare, dato che taglia in due il ‘Tirolo storicò, dal quale i sudtirolesi vennero separati con l’annessione all’Italia.
I tre governatori di Bolzano, Trento e Innsbruck hanno annunciato una riunione d’urgenza per lunedì prossimo: «Un eventuale blocco - ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher - sarebbe per noi un fatto estremamente negativo.
La caduta delle barriere al Brennero era stata infatti una pietra miliare nella riunificazione delle parti separate del Tirolo». Arno Kompatscher ha riferito il contenuto della telefonata del premier.
«Renzi - ha detto - ha ricevuto da Faymann la conferma che ogni misura che verrà intrapresa da Vienna per quanto riguarda i controlli ai confini e, più in generale, la questione dei profughi, verrà concordata non solo con Roma, ma anche con la Provincia di Bolzano».
«Entrambi i governi hanno la medesima visione nel considerare necessaria una soluzione di ampio respiro a livello europeo, in quanto i singoli stati membri della Ue non possono essere lasciati da soli a fronteggiare l’emergenza profughi», ha aggiunto il governatore altoatesino.
Quasi a sottolineare infine la particolare valenza simbolica della frontiera italo-austriaca del Brennero, è nato nelle ultime ore anche un gruppo Facebook in lingua tedesca, all’insegna del motto «nessun confine al Brennero», che ha già registrato centinaia di adesioni.