Scuola, primo giorno post Covid L'Alto Adige fa da apripista con oltre 90mila studenti in classe
Oggi prima campanella post Covid per alunni e studenti dell’Alto Adige, capofila in Italia per la riapertura dell’anno scolastico.
In tutto 91.797 bambini e ragazzi questa mattina sono tornati all’asilo e sui banchi di scuola dopo una pausa durata dal marzo scorso, esattamente sei mesi. Nel complesso l’avvio di questo difficile anno scolastico è stato senza intoppi grazie anche agli ingressi differenziati e all’incremento di corse del trasporto pubblico. Sul fronte insegnanti, massiccio è stato il ricorso ai tamponi.
Al via dunque la sperimentazione delle misure di sicurezza: entrate ed uscite scaglionate per ogni classe, con intervalli di 15 minuti, e utilizzo di ogni ingresso disponibile per evitare assembramenti. E poi mascherine obbligatorie per studenti ed insegnanti negli spazi comuni, ma non nelle aule dove viene garantita la distanza di sicurezza fra i banchi. Nelle superiori gli studenti, con ingressi scaglionati ogni 15 minuti, hanno trovato disinfettanti all’entrata ed è stata loro misurata la temperatura.
«Buona la prima, siamo contenti: abbiamo messo il sistema sotto stress, ma tutti hanno risposto bene e le famiglie e le scuole sono soddisfatte», dice il sovrintendente per la scuola italiana della Provincia di Bolzano, Vincenzo Gullotta.
Soddisfatto l’assessore Giuliano Vettorato. «Ero sicuro che le cose sarebbero andate bene: sui trasporti - sottolinea - non ci sono stati assembramenti e nelle scuole i ragazzi hanno seguito i percorsi tracciati, mentre i genitori sono stati responsabili e non hanno creato assembramenti». «Quello di oggi è il coronamento di quello che è stato fatto nei mesi precedenti», afferma il direttore della Ripartizione intendenza scolastica, Tonino Tuttolomondo. «Ci siamo organizzati perché per le nomine degli insegnanti andasse tutto per il meglio, è stato un grande lavoro», aggiunge.
Complessivamente gli iscritti fanno registrare quest’anno in Alto Adige un incremento di poco meno di 500 unità, derivanti però dalla differenza fra i quasi 1.000 studenti in più registrati nelle scuole di lingua tedesca e gli oltre 400 in meno registrati nelle scuole di lingua italiana. Stabili gli iscritti negli istituti di lingua ladina.