Tv, il nuovo standard digitale già al via in alcune vallate
A dieci anni di distanza da quella del 2012, che aveva riguardato l’introduzione del digitale terrestre, il mondo della televisione vivrà a breve una seconda rivoluzione.
Con l’introduzione del nuovo standard di telefonia mobile 5G, infatti, entro il 2022 tutti i paesi europei dovranno liberare alcune frequenze attualmente occupate per la trasmissione della TV terrestre.
La trasmissione di tutti i programmi televisivi sulle frequenze rimanenti sarà possibile grazie al nuovo standard televisivo DVB-T2 con la codifica HEVC, il cosiddetto digitale terrestre di seconda generazione.
Questa mattina, i vertici della Ras (Radiotelevisione azienda speciale), ovvero il presidente Peter Silbernagl, il direttore generale Georg Plattner e il direttore tecnico Johann Silbernagl, hanno presentato i tre step che, come previsto dal cronoprogramma del ministero per lo sviluppo economico, caratterizzeranno questo passaggio in Alto Adige.
Si parte già la prossima settimana, tra il 20 e il 22 ottobre, con gli interventi sulle postazioni ricetrasmittenti posto nelle zone di confine di Alta Val Venosta, Alta Val d’Isarco e Val Pusteria. «I canali televisivi dal 50 al 53 - ha spiegato Peter Silbernagl - dovranno essere liberati, e la RAS si sposterà dal 51 al 21. Il segnale del digitale terrestre sarà mantenuto, ma gli utenti che vivono in queste zone dovranno risintonizzare i canali».
Il secondo step avrà luogo nell’autunno del 2021, con il trasferimento alla nuova tecnologia di tutti i canali televisivi, la nuova pianificazione delle frequenze e la messa a disposizione della telefonia mobile delle frequenze che vanno dal 49 al 60. «La RAS - ha sottolineato Georg Plattner - metterà in servizio i canali 21 e 34, la trasmissione in qualità standard SD sarà interrotta e tutta la programmazione avverrà in qualità HD. Anche in questa fase, che riguarderà tutto il territorio provinciale, sarà necessario risintonizzare i propri televisori».
Il direttore tecnico, Johann Silbernagl, ha poi spiegato che la fase tre del progetto si concretizzerà il 30 giugno 2022, «quando tutti i programmi televisivi saranno trasmessi con il nuovo standard di trasmissione DVB-T2 con codifica HEVC-Main10.
I televisori non in grado di supportare questa tecnologia dovranno essere dotati di un apposito decoder esterno oppure dovranno essere sostituiti».
Da qualche anno peraltro è obbligatorio immettere sul mercato televisori già predisposti per il DVB-T2.
Già ora è possibile verificare se il proprio televisore è in grado di supportare il digitale di seconda generazione grazie al segnale di test della Rai sul canale 100 (e sul 200, mux nazionale di Mediaset 4.
Se si visualizza lo schermo blu e la scritta «Test HEVC Main10» su sfondo bianco, significa che l’apparecchio è già adatto al nuovo sistema di trasmissione.
L’impegno, per quanto riguarda la RAS, sarà di notevole entità, in quanto, ha concluso il presidente Peter Silbernagl, «dovranno essere sostituiti o adeguati tutti i 456 impianti per la trasmissione televisiva attualmente in uso, con un impegno economico di circa 2,5 milioni di euro», si legge in una nota della Provincia.