Scuole per l’infanzia aperte a luglio? L’Alto Adige non ci sta: “Forzature insensate”
Contrari alla linea decisa dalla giunta trentina presieduta dal leghista Maurizio Fugatti sia l’assessore provinciale alla scuola tedesca Philipp Achammer sia l’omologo in lingua italiana Giuliano Vettorato: “Contratti da rispettare”
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BOLZANO. Non piace agli assessori provinciali alla scuola l’idea della scuola dell’infanzia su undici mesi sull’esempio di quanto accaduto in Trentino. E non piace nemmeno l’idea lanciata nei giorni scorsi dall’assessora provinciale al Sociale, Waltraud Deeg (compagna di partito degli assessori Achammer e Alfreider), di incaricare i singoli Comuni altoatesini della gestione delle scuole materne nel corso della stagione estiva, per venire incontro alle sempre più pressanti richieste delle famiglie.
Lo hanno ribadito, a margine della conferenza stampa sugli esiti dell’anno scolastico, sia l’assessore alla scuola tedesca Philipp Achammer sia l’omologo in lingua italiana Giuliano Vettorato. L’assessore Achammer, mostrando totale chiusura alla proposta di Deeg, ha rimarcato che negli ultimi decenni molto si è lavorato perché l’ambito delle scuole dell’infanzia, che è caratterizzato da una forte vocazione all’istruzione dei bambini, fosse accentrato e coordinato a livello provinciale, dove esiste il know how necessario.
Per quanto attiene invece all’asilo su 11 mesi, gli assessori hanno rimarcato che «il contratto degli insegnanti, affatto differente da quello che vige in Trentino, deve essere assolutamente rispettato e la politica non può imporre delle poco sensate forzature. Si è quindi ribadita la necessità di mettere in piedi una rete di servizi estivi, coordinata a livello centrale, provinciale, che possa assicurare ai genitori la necessaria boccata d’ossigeno; il tutto con la collaborazione di enti terzi, del volontariato o professionali, sfruttando dove possibile gli edifici delle materne».