Bastoni tra le ruote dei bikers sui sentieri del Bosco Caproni
Sat di Arco è a conoscenza del problema
Se un modo di dire come "mettere i bastoni tra le ruote" esce dalla metafora e diventa realtà si entra nel campo del diritto penale. Da qualche tempo sul sentiero che dalla Moletta sale nel «Bosco Caproni» si possono incontrare ostacoli fisici - barriere di sassi, pali e bastoni sospesi - posati da qualche malintenzionato che non ha trovato soluzione migliore per esprimere il proprio disagio nei confronti dei bikers. Le "trappole" per i ciclisti sono piazzate ad intervalli più o meno regolari, lungo i rettilinei tra il bosco o perfino dietro le curve: non si conosce l'identità dell'autore o degli autori, certo è che non si arrendono di fronte ai volenterosi che ciclicamente passano e smontano le opere, monumenti all'inciviltà potenzialmente criminali.
La Sat di Arco è responsabile della manutenzione del sentiero, e il presidente Fabrizio Miori è a conoscenza del problema degli intralci, potenzialmente molto pericolosi. «La situazione ci è stata segnalata dai manutentori che sono incaricati del sentiero - conferma Miori - e di recente è stato effettuato un intervento, l'ultimo in ordine di tempo, per rimuovere gli impedimenti». L'anonimo antagonista ha però subito reinstallato i blocchi. La Sat, sebbene preoccupata per l'incolumità degli utenti dei sentieri, preme per chiarire le modalità di fruizione dei percorsi. «Non importa tanto scoprire chi ha messo gli ostacoli - continua il presidente Sat - ma va verificato il disagio che c'è dietro. È solo la punta dell'iceberg, e bisogna intervenire prima che questo fastidio si manifesti in modi più pericolosi». È chiaro, continuano da via Sant'Anna, che sui sentieri del «Bosco Caproni» c'è una «frequentazione impropria delle mountain bike», visibile in solchi, zolle sollevate e tracce inequivocabili. «Già anni fa avevamo segnalato fenomeni di "anti-turismo", che vanno a scapito del territorio e dei suoi ospiti. La presenza delle bici sui sentieri è uno di questi fenomeni, e la cosa va fatta presente agli amministratori».
A fine 2015 il Comune ha finanziato alcuni lavori per sistemare la zona, ricca di testimonianze storiche come le cave di oolite e le trincee. Intorno al «Bosco Caproni» c'è una generale convergenza di opinioni in favore di un recupero e rilancio, ma secondo la Sat non bastano i cartelli con i divieti per le bici, i bivacchi e i fuochi per far rispettare l'area sopra San Martino. Il presidente Miori conclude il commento alla vicenda con un appello alle istituzioni: «C'è bisogno di più controlli per dare un segnale di presenza forte e salvaguardare il lavoro dei volontari manutentori, che sono una risorsa fondamentale».