Rifiuti dell'Alto Garda e Ledro un piano per essere più virtuosi
È una partita a lungo attesa, e proprio per questo sta coinvolgendo sia i cittadini che gli amministratori: parliamo dell'appalto per gestire i rifiuti dell'Alto Garda e Ledro. Il bando è fresco fresco, e c'è tempo fino a mezzogiorno del 12 febbraio 2021 per presentare le offerte. Quindi, tre giorni dopo ci sarà la prima seduta di gara e sarà scelta la proposta «economicamente più vantaggiosa», tenendo presente l'offerta tecnica (85 punti) ed economica (15 punti).
I soldi in ballo sono tanti: l'importo a base di gara è di 50.030.642,56 euro, al netto degli oneri fiscali e comprensivo degli oneri della sicurezza. E il procedimento riguarda «una procedura aperta, sopra soglia comunitaria, per l'affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani (domestici e speciali assimilati), anche differenziati e servizi accessori, afferenti l'ambito territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro a ridotto impatto ambientale». L'affidamento avrà una durata di quattro anni, con importo a base d'asta di 23.802.987 euro più Iva e possibilità di rinnovo per un triennio, con facoltà di estensione di sei mesi. Non si tratta di un cambiamento immediato perché «per ragioni tecniche e procedurali» l'esecuzione dell'appalto dovrà aspettare gennaio 2022.
Tra le novità più importanti l'estensione del porta a porta per quanto riguarda carta, vetro, multimateriale leggero, organico ed indifferenziato nei comuni di Riva, Arco, Dro e Tenno; si punterà invece alla raccolta stradale ad accesso controllato per Drena, Nago Torbole, e Ledro. Sarà tuttavia possibile, per questi ultimi comuni, modificare il sistema di raccolta includendo un tipo di raccolta misto, se si restanei parametri fissati dal contratto. «È un appalto impegnativo - spiega il commissario della Comunità Alto Garda e Ledro Gianni Morandi - che ha coinvolto molte professionalità: ora è stato pubblicato e ne siamo soddisfatti. Possiamo dunque uscire dalla precarietà e guardare a lungo termine».
Che l'Alto Garda e Ledro non sia particolarmente virtuoso in tema di raccolta differenziata, purtroppo è un dato di fatto: negli ultimi cinque anni la produzione di rifiuti è cresciuta di circa mille tonnellate all'anno, ma la differenziata resta bassa, 8 punti percentuali sotto la media provinciale.
C'è chi dà la colpa ai turisti, ma i dati di quest'anno sconfessano tale tendenza. A fronte di un calo del 22,5% di rifiuti confrontando il primo quadrimestre 2019 (10.440 tonnellate) con il primo quadrimestre 2020 (8.000 tonnellate), si nota che nel bimestre marzo-aprile (quello in cui il lockdown è stato più rigoroso) si è registrato un calo del 40% della parte differenziata contro il 28% del totale della raccolta indifferenziata, con una maglia nera: ad aprile 2020 a Riva del Garda la percentuale differenziata è arrivata ad appena il 46,6%. Molto meglio ad Arco dove ad aprile 2020 è stato differenziato ben il 78% dell'immondizia. Purtroppo Riva è in buona compagnia: nel 2019 la percentuale totale di differenziata è stata di 61% (20 meno di Trento), Nago Torbole è al 62, Tenno al 59,9, Dro al 61,5, e fanalino di coda Ledro che ha registrato il 57,5. Tra i comuni più virtuosi, Arco (73) e Drena (73,85).
«I dati del lockdown - riprende Morandi - sono in parte falsati, perché nelle famiglie contagiate tutto va nell'indifferenziata». E aggiunge: «Certo, bisogna lavorare per dare più forza a chi gestisce la raccolta, essere più severi con chi conferisce e attivarsi sul fronte del controllo, sia con l'uso delle telecamere che in collaborazione con la polizia locale».