Festeggiati in grande stile i primi 50 anni del Museo delle Palafitte di Ledro
Centro di una rete di altri piccoli musei e realtà culturali della Valle di Ledro, negli ultimi dieci anni il museo ha potuto contare su un numero di visitatori costante, 35.000 - 40.000 persone all’anno - eccezion fatta naturalmente durante il 2020 e il 2021 che si è dimezzato - che hanno apprezzato la recente ristrutturazione delle esposizioni e partecipato alle tante attività proposte
LEDRO. Una grande festa per mezzo secolo di storia. Nato nel 1972 come antiquarium, contenitore di reperti riaffiorati dall’antico villaggio palafitticolo Patrimonio UNESCO, oggi il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro è un vivace polo culturale capace di rendere “pop” anche la preistoria, di aprire nuove reti di relazione dentro e fuori il territorio e raccontare con linguaggi sempre nuovi la vita quotidiana dell’Età del Bronzo.
Centro di una rete di altri piccoli musei e realtà culturali della Valle di Ledro, negli ultimi dieci anni il museo ha potuto contare su un numero di visitatori costante, 35.000 - 40.000 persone all’anno - eccezion fatta naturalmente durante il 2020 e il 2021 che si è dimezzato - che hanno apprezzato la recente ristrutturazione delle esposizioni e partecipato alle tante attività proposte.
Ogni anno, infatti, sono oltre 150 gli appuntamenti che si succedono tra luglio e settembre (visite guidate, laboratori, eventi) su tutta la Rete Museale Ledro (ReLED). Inoltre, per il suo altissimo valore storico e culturale, il Museo delle Palafitte è meta di gite scolastiche e uscite sul territorio da parte delle scuole: si parla di numeri tra i 7.000 e i 10.000 studenti all’anno che raggiungono Ledro per scoprire le palafitte e i preziosi reperti lì conservati.
Ai festeggiamenti per i 50 anni hanno preso parte le autorità politiche, le professioniste e i professionisti che hanno segnato la storia e la fortuna della sede territoriale del MUSE.
Donato Riccadonna, attuale responsabile del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, ha tracciato l’orizzonte futuro, ponendo l'attenzione sulla straordinaria contemporaneità di un museo che racconta la preistoria. Il sogno, condiviso anche con l’amministrazione comunale di Ledro, è quello di riportare a casa le centinaia di reperti ritrovati nel sito palafitticolo di Ledro che giacciono dimenticati in depositi e archivi sparsi in tutt’Italia. L’obiettivo? Farli rivivere una seconda vita e interrompere quella lunga abitudine culturale che vede enormi depositi di reperti chiusi in polverosi magazzini lontani da dove sono stati scavati ed estratti.