Nuove piste da fondo per le Olimpiadi: sei milioni di euro, via libera della giunta provinciale
Per Milano-Cortina 2026 un nuovo stanziamento, ma servirà anche più acqua per la neve artificiale, che verrà sottratta all’Avisio (con una deroga)
IL PARTICOLARE Prelievo di acqua? Non si potrebbe, ma la Provincia dice sì
TRENTO. Nuova tappa sul percorso di avvicinamento alle Olimpiadi invernali nel 2026. Questa mattina la giunta provinciale ha approvato la delibera con la quale finanzia il rifacimento delle piste dello Stadio del fondo di Tesero per adeguarle alle esigenze olimpiche. Il centro fiemmese ospiterà le competizioni di sci di fondo e parabiathlon alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026.
Per i lavori di adeguamento dello Stadio del fondo a Lago di Tesero relativi all’adeguamento delle piste da sci di fondo, la giunta provinciale stanzia una cifra di poco più di sei milioni di euro (6.050.000,00).
Il progetto prevede la ridefinizione dei tracciati delle piste in questione e i relativi impianti di innevamento e illuminazione, nonché la realizzazione di una nuova opera di presa sull’Avisio a servizio dell’impianto di innevamento stesso.
Sarà un centro fondo più compatto, con la dismissione di vecchie piste sviluppate verso Sud e verso Ovest e lo sviluppo di quelle nuove verso il paese di Lago. Nuovi tracciati da 6 metri di larghezza per la tecnica classica e da 9 metri per la tecnica libera, in linea con gli standard internazionali e olimpici. Percorsi specifici per la combinata nordica e, un'area dedicata a campo scuola, situata strategicamente per facilitare l'accesso al poligono di tiro del Biathlon.
Sono questi alcuni dei punti qualificanti del progetto di adeguamento dello Stadio del fondo a Lago di Tesero, uno dei due impianti (l'altro è il Centro del salto a Stalimen di Predazzo) dove, a inizio 2026, si svolgeranno le Olimpiadi invernali.
Il dirigente del Servizio opere civili della Provincia, Marco Gelmini, ha approvato pochissimi giorni fa il progetto di fattibilità tecnico economica dell'Unità funzionale 3, che riguarda proprio il complesso di piste su cui si svolgeranno le gare di sci nordico, combinata e biathlon: «Un progetto di grande rilievo - dice Gelmini - che mira a rinnovare il centro rendendolo più funzionale e all'avanguardia, non solo per le competizioni olimpiche e paralimpiche, ma anche per l'uso turistico».
Rilevanti (e al centro di diverse osservazioni, esaminate ma di fatto respinte) saranno le necessità di innevamento artificiale, con l'estensione dell'impianto esistente, che sarà alimentato da una nuova concessione idrica ottenuta dal torrente Avisio, considerata «essenziale per soddisfare il fabbisogno di acqua», in aumento proprio per l'ampliamento del centro fondo. Ma «lance e cannoni saranno di ultima generazione» e il dirigente assicura che «questo garantirà non solo una copertura nevosa ottimale ma anche una operatività efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale».
Il costo previsto per l'area sportiva (già appaltate le unità funzionali relative a nuovo volume interrato e nuovo edificio tribuna e Fisi) è di 6.050.000 euro di cui 3.637.769 euro per lavori. Progetto esecutivo entro aprile, poi si andrà all'appalto.
Intanto, nei giorni scorsi è stato aggiudicato all'Impresa costruzioni Tollot srl di Ponte delle Alpi la ristrutturazione del Padiglione Latemar, uno dei lotti del Villaggio olimpico di Predazzo, e nominata la commissione per la valutazione delle quattro offerte per il nuovo Padiglione. A comporla sono gli ingegneri Matteo D'Ignazio, Pietro Trentinaglia e Marco Pegoretti del Servizio opere civili Pat.