Comunità, tre nomi per la presidenza
Mancano poche settimane al varo della nuova Comunità di valle. Per ora tecnici e operai si affannano nel bacino di carenaggio. In altre parole, sono cominciate le grandi manovre, anche perché il 10 giugno scade il termine per la presentazione delle liste e ogni lista avrà bisogno di 54 firme di presentatori. L’altra sera ne hanno discusso, in una riunione quasi ristretta, due sindaci per ognuno dei quattro ambiti delle Giudicarie, più i rappresentanti di Pd, Upt e Patt. Ma non poteva che trattarsi di una riunione interlocutoria, viste le innumerevoli incertezze del momento.
L’incertezza più immediata riguarda il comune più grosso, Storo, i cui elettori domenica dovranno scegliere fra il sindaco uscente Vigilio Giovanelli ed il vincitore del primo turno Luca Turinelli. La scelta dell’uno o dell’altro non è neutra sugli equilibri di vallata.
E poi c’è l’altra incertezza: il 7 giugno si andrà a referendum in diciotto comuni, e se tutto va come auspicano le amministrazioni, i comuni giudicariesi passeranno in un sol colpo da trentacinque a ventitré. Per entrare nel dettaglio, da Condino, Brione e Cimego dovrebbe nascere «Borgo Chiese», da Roncone, Lardaro, Bondo e Breguzzo «Sella delle Giudicarie», da Bolbeno e Zuclo «Borgo Lares», da Ragoli, Preore e Montagne «Tre Ville», da Villa Rendena, Vigo e Darè «Porte di Rendena» e da Caderzone, Bocenago e Strembo «Terme di Rendena». A questi va affiancato Pieve di Bono-Prezzo, già passato dal referendum.
Come detto, l’incertezza regna sovrana. Considerato che il prossimo Consiglio di Comunità avrà sedici membri (una sforbiciata stratosferica e forse perfino eccessiva rispetto ai novantanove attuali) e considerato che i membri di Giunta, presidente compreso, saranno quattro, quante liste si faranno? Ragionando per assurdo se ne potrebbero fare dieci: infatti ogni lista deve avere un numero di presentatori pari al 10 per cento dei consiglieri comunali delle Giudicarie, che attualmente sono 540.
L’anno prossimo (se i referendum decreteranno le fusioni) saranno molti meno, ma per ora firmano i consiglieri dei Comuni attuali. E votano in molti meno: infatti i «grandi elettori» saranno solo 150.
E ci sono aspiranti? Se sì, chi sono? Attualmente siamo ai mormorii sussurrati a mezza voce. E chi sussurra parla di tre pretendenti: Patrizia Ballardini (presidente uscente della Comunità), Giorgio Butterini (sindaco di Condino e presidente del Bim del Chiese) e Gigi Olivieri (assessore alle politiche della salute della Comunità).
Giusto per fare un po’ di retroscena politico, Ballardini si autodefinisce super partes, ma è entrata in Comunità in quota Pd con il placet dell’allora presidente provinciale Lorenzo Dellai. Giorgio Butterini è in quota Upt, anche se si era parlato di suoi tentennamenti in vista delle ultime provinciali del 2013, con tentazioni verso Grisenti e Progetto Trentino. Quanto a Olivieri, è un quadro storico del Partito democratico.
Chi sussurra non sa ancora decifrare gli equilibri in campo, ossia chi sosterrà chi. Per esempio, Michele Cereghini (neo sindaco di Pinzolo) darà il suo voto a Olivieri che lo ha sostenuto o a Ballardini? Teniamo presente che nella sua squadra, fra gli altri, ci sono personaggi come Diego Binelli della Lega Nord. E Mattia Gottardi (plebiscitariamente rieletto alla guida di Tione e passato dalla destra spinta al centro moderato) su chi punterà?
Intanto, in attesa del risultato del ballottaggio di Storo, tutto è stato rinviato alla prossima settimana.