Il consiglio tribunale protagonista
Non c’è dubbio: Consiglio comunale fa rima con tribunale. A Storo si va oltre: in Consiglio si flirta addirittura con il tribunale. Un Consiglio quasi lampo (appena 40 minuti di durata nonostante 8 punti) dedica metà tempo a questioni tribunalizie.
Dopo il saluto ed il ringraziamento del presidente del Consiglio Angelo Rasi al bibliotecario Salvatore Poletti, approdato alla pensione, cominciano le ostilità con una dichiarazione velenosetta di Crescere Insieme e Fare (minoranze), che subito dopo abbandonano l’aula.
«Come molti sapranno, c’è stata la sentenza che ha disposto l’archiviazione di una querela che la segretaria comunale aveva avanzato nei nostri confronti», è l’esordio. Giorno di festa? Nemmeno per sogno! «Oggi è un giorno triste. Triste, perché alla base della vicenda, lo ha detto un giudice, non c’è nulla di più che normale dialettica politica. In altre parole: democrazia e partecipazione. L’idea di portare una minoranza in tribunale solo perché ha fatto delle domande e chiesto chiarimenti rappresenta uno dei più bassi e cupi livelli della vita democratica nella nostra Comunità. E tutti sono interessati da questa vicenda: nessuno può fingere di non sapere».
La dichiarazione parla di «volontà di zittire la minoranza, annullando la dialettica democratica, in barba a tutti i proclami di partecipazione e di avvicinare la gente alla vita amministrativa».
Ergo, abbandono con rientro solo per la nomina dei due rappresentanti comunali nel Comitato di gestione dell’asilo di Lodrone: questione di rispetto verso quella comunità. Nel Comitato entrano Erica Bondoni per la maggioranza e Sofia Zulberti per la minoranza.
Con i due gruppi solidarizza Giusi Tonini (Patto Democratico). «Non sono parte diretta - dichiara - e credo nel confronto anche se aspro e duro. Restando non vorrei dire una parola di troppo, perciò anch’io vado fra il pubblico».
«La segretaria - rintuzza il sindaco Luca Turinelli - è estranea alla dialettica politica; la sua è una scelta personale».
Coglie lo spirito critico delle minoranze il sindaco, tant’è che sottolinea: «Rifiutiamo qualsiasi accusa di esserci mascherati dietro la segretaria. Non avremmo problemi ad andare in tribunale qualora adottaste comportamenti scorretti».
E a proposito di tribunale, Turinelli informa che un’altra sentenza «premia la nostra lungimiranza».
La questione riguarda il mancato pagamento del corrispettivo (80.000 euro) al progettista degli impianti dell’auditorium, Mauro Ferretti, il quale ha fatto ricorso. Perdendolo e dovendo pure pagare le spese».
Qui in un certo senso finisce il Consiglio. O meglio, va avanti, ma a colpi di unanimità e di spiegazioni striminzite. Tanto l’opposizione non c’è; ma c’è il pubblico in sala e a casa davanti al video, che avrebbe diritto di conoscere gli atti del Comune. La politica deve parlare a se stessa o alla gente? Peccato che l’assessore Stefano Poletti, forse infastidito dalla scelta delle minoranze, presentando le variazioni di bilancio pluriennale, si limiti a mettere lì tre cifre (652.000, 43.0000 e 639.000 euro per 2017, 2018 e 2019) dando per letta la delibera, «che i consiglieri conoscono». E il pubblico?
Di seguito passano le modifiche statutarie (inezie), quelle del Consiglio comunale (per le interrogazioni), il nuovo regolamento per l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici, la modifica della pianta organica per accogliere il coordinatore della Rete delle riserve, la variante al Piano regolatore che rende inedificabili (su richiesta degli interessati) alcune aree edificabili, cosa che eviterà ai succitati di pagare l’imposta. Infine un punto urgente aggiunto ieri: il Piano d’azione per l’energia sostenibile ed il clima. 21,15: tutti a casa.