Ousman Jateh, dai barconi alle medaglie di atletica
La storia di Ousman Jaiteh è tutta da raccontare. Per arrivare in Italia ci ha messo oltre due anni. Ma ora vive a Borgo, lavora ed è diventato anche un «runner» che fa parlare di sè.
Ousman è nato il 5 maggio del 1990 in Gambia. «Nel mio paese - racconta - facevo lo studente. Mio padre è un politico e da grande volevo fare il suo stesso lavoro». Inizialmente si era iscritto a Scienze Politiche, poi ha scelto il corso di economia e di business management.
Ma nell’ottobre del 2013 la sua vita cambia. A causa dell’instabilità politica decide di lasciare il suo Paese. Il governo brucia la casa di famiglia, il papà viene arrestato. Lui decide di andarsene. Approda in Senegal ed in Libia. Qui, negli ultimi giorni del 2015 riesce ad imbarcasi per l’Italia dove sbarca, il 1° gennaio del 2016 a Lampedusa.
Una volta approdato sull’isola ha subito fatto richiesta di asilo. Poi l’arrivo in Trentino dove, da molti mesi, vive in un appartamento in via Fratelli a Borgo Valsugana. E qui, in Valsugana, la sua vita è davvero cambiata. «Proprio così. Qui sono riuscito a trovare tante persone che mi hanno aiutato, un ambiente felice ma soprattutto ho scoperto la mia grande passione per la corsa». Una storia nella storia, la sua. Ousman nel suo paese non aveva mai corso. «Tutto è nato così, quasi per caso. Una volta arrivato a Borgo volevo trovare qualcosa da fare ed ho iniziato ad andare a correre».
Anche oggi capita spesso di incrociarlo in paese, vederlo passare di corsa. Lo fa ogni giorno anche sulla pista ciclabile.
Ed è lì che, lungo quella striscia di asfalto, ha iniziato a farsi degli amici e conoscere chi, oggi, lo ha portato a diventare un ottimo «runner». Tanto che ad Arezzo ha messo al collo la medaglia d’oro ai campionati italiani di corsa su strada CSI nella categoria senior. E lo ha fatto indossando la maglia dell’Us Villagnedo.
«Ousman l’ho conosciuto sulla pista ciclabile - ci racconta il presidente della società Luca Sandri - e, tra un allenamento e l’altro è nata una amicizia». Ousman conosce Luca, ma anche Tomas, il primo che gli mette in testa l’idea di poter iniziare a correre per una società sportiva. Ma l’incontro decisivo è quello con Graziano Tomaselli. La moglie Elena Rinaldi lavora con i richiedenti asilo ed è lui, come racconta Ousman, che lo guida per mano. Lo accompagna ai primi allenamenti, lo convince ad indossare la maglia arancio della società ed iscriversi alle prime gare. Un sogno che diventa realtà. Oggi i suoi compagni, quelli più piccoli, lo chiamano "Bolt" (il campione olimpico e mondiale jamaicano).
«Quando finisce gli allenamenti, spesso viene a darci una mano - prosegue Luca Sandri - per allenare le giovani leve della nostra società. È un bravo ragazzo, ben voluto da tutti e che sa farsi volere bene».
Oggi Ousman lavora. Dopo un tirocinio, a breve verrà assunto dalla ditta Biatel di Scurelle. Il suo è stato un percorso a tappe. Una bella storia da raccontare di chi viene da lontano, dall’Africa. E poi, attraverso il mare, arriva fino alle corse sull’asfalto. La strada gli ha davvero cambiato la vita.
Le prime gare le fa verso la fine del 2016. Finora ha vinto tutte le corse Csi a cui ha partecipato, non solo quelle zonali (l’ultimo successo è arrivato a Castelnuovo). Correndo con Gabriele Buffa si aggiudica anche il campionato provinciale di staffetta, sempre con la maglia dell’Us Villagnedo vince la mezza maratona in Val di Non e, più recentemente, conquista un ottimo sesto posto alla mezza maratona del Garda.
Quei colori dell’Us Villagnedo Ousman Jaiteh li indossa sempre. Ad ogni gara. «Loro hanno avuto sempre rispetto di me, mi hanno aiutato e di questo sarò eternamente grato. Per me è un grande orgoglio indossare quei colori».