Mezzolombardo, il Comitato contro il taglio dei tigli non demorde: presentato nuovo quesito referendario
Il Comitato contro il taglio dei tigli di via Degasperi non demorde ed ha presentato un nuovo quesito referendario per far votare i cittadini.
I 65 tigli di via Degasperi hanno più di 60 anni, sono cresciuti prendendo il loro spazio vitale e costituiscono un elemento importante dal punto di vista paesaggistico e storico, non solo per gli abitanti del paese ma per chiunque entri nella borgata. Da questo presupposto è iniziata la battaglia del Comitato con la Giunta comunale che ha annunciato pochi giorni fa di voler andare avanti con i lavori e il conseguente taglio dei tigli per motivi di sicurezza e realizzare un marciapiede idoneo per il transito dei pedoni.
Insomma, la battaglia continua anche se le speranze del comitato sembrano al lumicino. Il sindaco Christian Girardi ha annunciato nei giorni scorsi che l’iter di appalto dei lavori di sistemazione del marciapiede è avviato e che non si torna indietro. Anzi, il primo cittadino ha preso spunto da questa opera per rilanciare il rimpasto di giunta con il nuovo assessore Matteo Pellegatti a cui è stata affidata la delega dell’urbanistica. Per l’opera di via Degasperi dalla Provincia è arrivato un finanziamento di 473 mila euro: nelle intenzioni della Giunta c’è di partire con i lavori nel corso dell’inverno per arrivare ad avere l’opera finita nella primavera 2019.
Ora, il Comitato spera nella possibilità di indire una consultazione popolare prima che sia troppo tardi. Ma serve che il quesito sia chiaro perché lo scorso giugno il Difensore Civico era stato investito della questione il 19 giugno, dopo un burrascoso consiglio comunale. Il consiglio era stato chiamato infatti ad esprimere il «parere di legittimità» sul quesito del referendum. La domanda proposta dal Comitato per la scheda era: «Sei favorevole al rifacimento ed alla messa in sicurezza dei marciapiedi di via Degasperi, conservandone le alberature?». Per la giunta comunale era un quesito non ammissibile in quanto non offre indicazioni progettuali sugli eventuali lavori da fare».
E quindi in aula (con la protesta delle minoranze che abbandonavano la seduta) votava di rinviare il quesito al Comitato affinché lo cambiasse.
Ma il Comitato si era rivolto alla figura di garanzia provinciale. Per il Difensore Civico, effettivamente, il quesito non appariva chiaro ed univoco nella sua formulazione, ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto Comunale.
Il Comitato che aveva raccolto mille firme non demorde dunque. «Non intendiamo rassegnarci ad assistere al taglio degli alberi senza aver dato l’ultima opportunità ai cittadini. Questa come più alta espressione democratica. Non dimentichiamo che abbiamo raccolto mille firme a nostro sostegno, quindi è nostra intenzione riproporre un nuovo quesito referendario tenendo conto delle considerazioni fornite dal Difensore Civico».