Caos notturno, 45 giovani identificati dai carabinieri nei parchi del paese
I controlli che hanno impegnato militari della stazione e del Radiomobile di Trento, sono stati attuati a seguito di numerose segnalazioni pervenute per tutta l’estate. Il sindaco Brugnara: «Si sperava che la gazzarra fino alle 2-3 di notte finisse con l’inizio delle scuole. L’attenzione ora rimarrà alta: troppo vicini a Trento, fenomeno da bloccare»
LAVIS. Dopo aver rotto l'anima e non solo per intere settimane a centinaia di residenti tenuti svegli da risa, urla, schiamazzi fino alle ore piccole, nella notte fra sabato e domenica un nutrito gruppo di giovani poco rispettosi della comunità in cui vivono o di cui sono ospiti, hanno dovuto fare i conti con i carabinieri.
Un intervento pianificato, organizzato a seguito di decine e decine di lamentele confluite negli ultimi tempi sia ai carabinieri dei Lavis che al Comune, che ha coinvolto sia i militari della stazione lavisana che i colleghi del Nucleo Radiomobile di Trento.
La "notte diversa", con l'ordine e il rispetto ad imporsi per una volta alla maleducazione e al totale sprezzo dell' "abc" della convivenza civile, si è chiusa con l'identificazione da parte dei carabinieri di 45 soggetti ed un paio di denunce a piede libero. A subire per settimane nel corso dell'estate gli eccessi di decibel notturni (e non solo) sono stati in particolare quanti a Lavis abitano nei pressi dei parchi pubblici o del piazzale delle scuole Grazioli, eletti dal folto gruppo di giovani amanti della notte a loro luoghi di ritrovo.
Epicentro del "casino" notturno si è rivelato essere in modo speciale, il parco di via Rosmini. Dai residenti nei condomini che si trovano in zona, nel corso dell'estate sono iniziate ad arrivare segnalazioni alle forze dell'ordine e all'amministrazione comunale, che qualcuno - come a volte si dice capiti con i neonati che dormono di giorno e si scatenano la notte - scambiava un po' troppo frequentemente la notte per il giorno. Il flusso delle lamentele è andato via via crescendo, vista anche l'inutilità di far capire con le buone maniere ai turbolenti ragazzi che la gente lavora o ha in casa bambini piccoli o persone malate, e dover sorbirsi le loro sguaiate discussioni fino alle 2 ma anche fino alle 3 del mattino non è cosa che si può tollerare diventi la normalità.
«Abbiamo portato un po' di pazienza, sperando che col tempo e con gli avvisi di darsi una calmata, il fenomeno andasse scemando - spiega il sindaco Andrea Brugnara -. L'auspicio era che a segnare un'inversione di tendenza fosse poi la ripresa della scuola. Così però non è stato. La gazzarra notturna è proseguita come nulla fosse e così le forze dell'ordine tra sabato e domenica hanno deciso di muoversi per dare un segnale inequivocabile di stop».
Una scelta avallata dalla Compagnia carabinieri del capoluogo, che assieme ai militari della stazione di Lavis, ha fatto intervenire anche le pattuglie del Radiomobile, viste le decine di persone presenti nottetempo nei parchi di Lavis (e in quello di via Rosmini in particolare), che sono state tutte identificate.
«Il dialogo e la collaborazione instaurati a suo tempo con l'Arma per contrastare il fenomeno dei furti in abitazione nelle frazioni, sta dando i suoi frutti - sottolinea il sindaco Brugnara -. Come amministrazione comunale abbiamo apprezzato molto l'impegno che è stato profuso la notte scorsa. Lavis si trova a dieci minuti da Trento e non deve passare l'idea che se in città ci sono più controlli di notte, basta spostarsi a Lavis per proseguire indisturbati. Non è così. I controlli dell'altra notte saranno ripetuti e vedranno all'opera, almeno fino a mezzanotte, anche gli agenti della polizia locale».