A Cles i saldi frenati dalla neve
Saldi e neve non vanno d'accordo. L'avvio degli sconti invernali, infatti, è stato penalizzato dall'abbondante nevicata di sabato, che ha scoraggiato molte persone dall'uscire di casa per fare acquisti. Se finora nessun negozio è stato preso d'assalto, in valle tuttavia c'è interesse per le vendite di fine stagione, di cui i consumatori intendono approfittare, con oculatezza
Saldi e neve non vanno d'accordo. L'avvio degli sconti invernali, infatti, è stato penalizzato dall'abbondante nevicata di sabato, che ha scoraggiato molte persone dall'uscire di casa per fare acquisti. Se finora nessun negozio è stato preso d'assalto, in valle tuttavia c'è interesse per le vendite di fine stagione, di cui i consumatori intendono approfittare, con oculatezza. Queste le opinioni dei commercianti di Cles. Luciano Rizzi , titolare della catena di abbigliamento Bulli&Pupe, dice: «Il cliente quest'anno è più preparato: non pretende sconti vertiginosi per togliersi qualche sfizio, preferisce acquistare solo quello di cui ha bisogno, ad un prezzo accessibile». La partenza delle svendite è stata buona. «L'andamento è positivo. Finora i turisti si stanno muovendo più dei locali». Stessa valutazione da Benetton, dove un'indaffarata ragazza afferma: «Tutto sommato sta andando abbastanza bene, la neve ha disturbato un po'». Del maltempo parla anche una commessa del negozio di calzature La Buccia («Sabato le strade erano bruttissime, nessun movimento»), cui fa eco la responsabile di Calzedonia: «Primo giorno di saldi, primo giorno di neve. A causa del maltempo, molti clienti non sono neppure passati a ritirare le merci che avevano ordinato». Chi invece si rallegra della copiosa nevicata è Domenico Martini , proprietario del negozio di articoli sportivi Brenta Sport: «C'è interesse. Il tempo ci ha aiutati, favorendo la domanda di prodotti legati alla neve, come i doposci. Speriamo di continuare così». Giudizio opposto da BurningBoards, esercizio specializzato in tavole da snowboard: «Non si vede gran movimento, non c'è differenza rispetto a dicembre. Per il momento è come se i saldi non ci fossero». Sergio Chistè , titolare dell'omonimo negozio di calzature, osserva: «Anche in valle la crisi morde: la gente si muove poco, le vendite sono in continuo calo. Tanti negozi si comportano in modo scorretto, praticando saldi tutto l'anno: così si fa confusione. Ciò che ci salva è la qualità del prodotto e il rapporto di fiducia instaurato con la clientela». Ruggero Malfatti , proprietario del negozio di abbigliamento Luigi Mode, è contrario all'apertura domenicale: «Aprire di domenica conviene solo alla grande distribuzione, coccolata dalla politica. La liberalizzazione degli orari penalizza i piccoli commercianti, perché l'apertura domenicale riduce le vendite durante la settimana: a fine mese l'incasso è lo stesso, mentre i costi sono maggiori». Un altro esercente confida: «Non capisco perché le vendite diminuiscono. In Val di Non il denaro non manca di certo. Se i soldi non circolano, è anche a causa del clima di paura creato da tv, giornali e governo».